di Andrea Doi
Bicchiere mezzo vuoto: secondo i numeri perderà al ballottaggio. Bicchiere mezzo pieno: i numeri oggi dicono 32%, tre mesi fa dicevano 28%. Che Chiara Appendino piaccia ai torinesi non è un segreto. La gente nei bar, sui mezzi pubblici, per strada davanti a un disagio o una buca non impreca più utilizzando il famigerato “governo ladro”. Lo ha sostituito «questa volta voto Chiara».
Piace perché è, nell’ordine, «intelligente, bella e mamma» e perché «Torino deve cambiare». Bocconiana, che non ha mai frequentato la scuola di Hogwarts, dove invece si è diplomato Harry Potter.
Un altro enfant prodige, «giovane» come l’Appendino. Ma lui è un mago. Lei no, non possiede la bacchetta magica per trasformare i guai (troppi) di questa città in soluzioni. Difficile, quasi impossibile farlo capire a chi, adesso, quando ancora siamo a mesi di distanza da un seggio, stravede per chi «cambierà questa città di vecchi».
Cinque anni fa il “colpo”, diventa consigliere comunale, dopo un solo anno da quando ha incominciato a far politica. In Sala Rossa («dove?») niente di memorabile. Pochi interventi degni di nota e qualche assenza di troppo, soprattutto se messa a confronto del sempre presente, nonché suo compagno di partito, Vittorio Bertola.
Però ci sa fare: lo capisci quando incomincia prima di tutti la campagna elettorale vendendo panettoni in piazza Castello. Ed erano tante le persone in coda quei fine settimana per comprarne uno. I soldi raccolti, dicono dai Cinque Stelle, sono stati utilizzati per pagare i manifesti.
Piace ai torinesi, facciamocene una ragione.
Lo dimostrano le percentuali che la vedono avanzare, ma non scalfire la corazzata Fassino, nella corsa a sindaco del capoluogo piemontese. Secondo i sondaggi della trasmissione di La7 Piazza Pulita Piero Fassino vincerebbe al ballottaggio con il 52%, contro il 48% della candidata del M5s. (articolo continua dopo la foto)
Già, al secondo turno. Che si arrivi a quel punto è ormai scontato.
Fassino infatti al primo turno prenderebbe il 46%, l’Appendino il 32% e gli altri (i vari candidati di centrodestra e la sinistra di Giorgio Airaudo) il 22%. Insomma destino già scritto. Perderà.
Ma la Chiara che «piace perché sorride» non si preoccupa e commenta su twitter la schermata di Piazza Pulita: «I numeri non mi interessano, il mio obiettivo è ravvicinare quel 46% alla politica e ridargli Torino», scrive. Mentre gli viene fatto notare che bisogna essere contenti visto che nel 2014 il M5s prese il 21% e che solo tre mesi fa i pentastellati avevano il 28%.
Insomma questione di come uno vede il bicchiere…
Post scriptum, visto che parliamo di numeri: i virgolettati «questa volta voto Chiara», «intelligente, bella e mamma», «Torino deve cambiare», «giovane», «cambierà questa città di vecchi», «dove?», «piace perché sorride» sono stati raccolti dal cronista tra via Po e via Garibaldi, grazie alle opinioni di otto torinesi. In venti minuti…