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domenica, 8 Settembre 2024

Il benvenuto di Carretto ai ministri G7: “Per noi più che naturale stare dalla parte dei cortei”

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di A.D.

Anche se quel noi non si è ancora capito se è riferito a tutti i consiglieri comunali Cinque Stelle, sicuramente farà discutere e alimenterà nuove polemiche il post di Damiano Carretto.
Dopo la seduta in Sala Rossa il consigliere grillino da il benvenuto ai partecipanti del G7. A suo modo.
«Ci uniamo alla sindaca Appendino nell’invitare i ministri e le delegazioni giunti a Torino per l’inutile passerella del G7 a trovare il tempo di visitare la nostra città – scrive su Facebook Carretto – Consiglieremmo loro di cominciare da via Germagnano e Strada dell’Areoporto, proseguendo per Falchera, Barriera di Milano e Aurora, per finire in corso Tazzoli e al MOI». Dopo aver elencato le zone dove sono presenti i campi rom e la periferia continua: «Durante la visita consiglieremmo anche di porre molta attenzione nell’osservare i vuoti urbani lasciati dalle industrie chiuse o delocalizzate e le serrande abbassate dei negozi. Inviteremmo le delegazioni anche a trovare il tempo per visitare le case popolari e le scuole che cadono in testa a chi c’è dentro».
«Inviteremmo i Ministri a toccare con mano i risultati delle loro brillanti politiche economiche e dei loro fallimentari modelli di “sviluppo” (utili solo a sviluppare la ricchezza di pochi) parlando con gli anziani che sopravvivono con la pensione minima, con i disoccupati che sopravvivono grazie ai pacchi della Caritas, con i giovani che vivono senza un futuro grazie ai soldi dei genitori e dei nonni.Inviteremmo, infine, Ministri e delegazioni a non stupirsi dei cortei e delle contestazioni, perché sono figli del loro operato».
«E per noi (e per molti nostri e nostre colleghi e colleghe del Consiglio Comunale), sarà più che natutale essere parte di quei cortei», conclude Damiano Carretto.
Un post dicevamo che difficilmente passerà inosservato. Anche da parte della stessa maggioranza pentastellata, che, a quanto pare, non la pensa, almeno nei toni, esattamente come il consigliere. Insomma un “noi” che forse andrebbe rivisto.

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