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giovedì, 5 Dicembre 2024

Hong Kong, capitalismo e barbarie

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Stefano Tallia, segretario Stampa Subalpina
Per chi, come me, osservò con un certo scetticismo i fatti del 1989 che sembravano promettere l’avvento di società libere e democratiche dopo la dissoluzione del blocco socialista, la sorpresa non è poi così grande. Già allora il binomio capitalismo-democrazia pareva vivere più nella penna degli entusiasti commentatori che non nella realtà. Tuttavia va riconosciuto che l’idea che lo sviluppo della democrazia fosse legato all’affermarsi dell’economia di mercato, fece breccia per un buon periodo nell’opinione pubblica.
Poi, lentamente, la memoria dei fatti di piazza Tienammen e della rivolta di Bucarest si affievolì e a pochi sembrò sconveniente, ad esempio, l’impetuoso crescere degli scambi commerciali tra l’occidente libero e la feroce dittatura cinese.
Altrettanto lentamente, i processi democratici in atto nei paesi dell’est hanno virato verso forme sempre più autoritarie di governo, ma le procedure d’infrazione dell’Unione Europea, come noto, interessano lo sforamento dei parametri economici, non quelli che riguardano le libertà. Così, se da un lato Bruxelles è pronta a usare la matita rossa per mettere all’indice il rapporto debito-Pil, non altrettanto si può dire per le leggi liberticide di Orban in Ungheria o per le limitazioni alle libertà personali alle quali abbiamo assistito nella Polonia dei gemelli Kaczynski.
L’ultima è più recente dimostrazione di quanto capitalismo e democrazia siano due variabili sempre più indipendenti è arrivata dal cuore mondiale dell’economia di mercato.
Qualcuno ha fatto caso al distacco, quando non addirittura al fastidio, della “business-community” nei confronti delle proteste degli studenti di Hong Kong per ottenere libere elezioni?
Quante righe avete letto a difesa delle proteste democratiche della ex colonia britannica da parte di quegli stessi commentatori che, con dovizia di particolari e da oltre cinquant’anni, giustificano l’embargo a Cuba con la mancanza di libere elezioni? A breve inizierà forse il boicottaggio di Hong-Kong?
Quale differenza passa tra Cuba il gigante giallo? La risposta è piuttosto semplice e qualunque persona di buon senso è in grado di darsela.
Rosa Luxemburg profetizzava “socialismo o barbarie”. Il socialismo probabilmente non lo vedremo mai, in quanto alle barbarie in questo mondo globalizzato non abbiamo che l’imbarazzo della scelta.

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