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giovedì, 24 Ottobre 2024

Ho Mobile ammette: il furto dati c’è stato. Ora possibile class action

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

Ho Mobile, pronta class action per i dati rubati

Come avevamo anticipato una settimana fa, a seguito dei rilievi di Bank security, l’attacco hacker sui clienti del gestore telefonico Ho Mobile c’è stato e non era certo limitato a una decina persone.

Oggi con un comunicato il gestore, legato al gruppo Vodafone, ha ammesso l’avvenuto furto, offrendo ai clienti che ne sono stati vittima, la possibilità di richiedere gratuitamente la sostituzione della Sim, ma questo potrà avvenire solo presentandosi di persona in un negozio del gestore. 

Un’indicazione che dimostra la delicatezza della situazione, nonostante le rassicurazioni dell’azienda che ribadisce come i dati sottratti siano limitati a quelli anagrafici e tecnici e non riguarderebbero dati di traffico, ovvero telefonate, sms e attività sul web, o sistemi di pagamento.

Un rischio limitato? Non proprio in quanto, attraverso questi dati personali sottratti, un malintenzionato potrebbe richiedere una sim a nome della persona oggetto del furto e qui si potrebbero aprire una prateria di opportunità truffaldine che, dal furto di identità, potrebbero estendersi a conto corrente, carte di credito e ai vari account digitali.

Come detto a scoprire il furto è stata Bank Security, i cui specialisti di cybersecurity avevano comunicato la possibile  presenza di dati sottratti riguardanti due milioni e mezzo di clienti Ho mobile. Dati che addirittura in parte risultavano già in vendita su un forum del cosiddetto dark web, per poi sparire dal Forum estendendosi a macchia di leopardo su diversi siti di questa realtà che rappresenta un lato oscuro del mondo internet sul quale si può trovare e scambiare di tutto.

Ho Mobile non ha ancora   precisato quanti siano i clienti  oggetto dell’attacco degli hacker, né sono emersi dettagli su come i malintenzionati informatici si siano introdotti nei meandri di sistemi di sicurezza superprotetti. A quanto pare la pirateria informatica è da qualche tempo in pieno boom e non solo nel mondo della telefonia.

Il gestore intanto assicura di aver messo in moto i suoi sistemi di sicurezza per vanificare gli attacchi degli hacker e per verificare la reale identità dei soggetti che richiederanno il cambio della sim, facendo inoltre  presente di aver denunciato quanto avvenuto, informando anche il Garante della Privacy.

Tutto bene? I clienti lamentano come in ogni caso i dati sono scappati e “restino in giro sul web” (anche in caso di cambio gestore), nonostante interventi e rassicurazioni, mentre non sembrano previsti risarcimenti. 

Sul web è emerso il caso di clienti Ho Mobile che si trovano  all’estero e che, a quanto pare, risultano impossibilitati ad attivare la sim sostitutiva.

Tra chi si lamenta c’è chi si sta attivando per una possibile class action contro Ho Mobile, per rischi che vanno certo oltre il disagio della richiesta cambio sim recandosi di persona nei negozi del gestore. Al momento la proposta appena partita su un canale telegram, ha già interessato oltre 250 clienti e il dato è in costante aumento e sta animando parallelamente un vivace dibattito. 

Ormai moltissime nostre attività e la nostra “privacy effettiva” (non quella di firmare decine di moduli in coda in uffici dove declamano a voce alta dove abiti e quale sia il tuo numero di telefono) risultano strettamente legate alla sicurezza informatica e quanto accaduto è stato un forte campanello d’allarme non solo per i gestori telefonici ma anche per tanti soggetti, a iniziare dai clienti Ho Mobile coinvolti nel furto dati.

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