di Bernardo Basilici Menini
Il primo passo degli inquirenti è quello di partire dal fondo. In un’inchiesta che si prospetta intricata, con 50 milioni di euro di debiti che sarebbero spariti dai conti del bilancio 2015, l’intenzione è quella di cercare le responsabilità cominciando dal punto di fine del percorso. E quindi cercare di accertare le responsabilità nel processo di approvazione del bilancio, concluso nei mesi scorsi dalla giunta Appendino, malgrado mancassero all’appello i debiti del Comune con Gtt e Infra.to.
A deporre a favore della sindaca c’è il fatto che il bilancio sia stato approvato “con riserva”: una possibilità che in teoria è legittima, ma deve essere valutata alla luce delle leggi e dei regolamenti che regolano i conti pubblici. Chiara Appendino aveva dichiarato nei giorni scorsi di aver proceduto all’approvazione per evitare di «bloccare i servizi pubblici», spiegazione che tuttavia non è sufficente per gli inquirenti, che stanno cercando di far luce su di un quadro molto complesso.