Un migliaio di studenti in piazza Castello a Torino. Mani alzate, inno di Mameli cantato a squarciagola, bandiere italiane che sventolano e il solito striscione tricolore dietro a cui si compattano i ragazzi urlando slogan contro la politica, contro la Regione. Poi hanno sfilato verso il Comune con insulti nei confronti del sindaco Piero Fassino.
Sono scesi di nuovo nelle strade del capoluogo piemontese nel quarto giorno di proteste, creando disagi alla viabilità.
Accanto alla rivolta però ci sono alcuni ragazzi che hanno approfittato della situazione per dare l’assalto, è proprio il caso di dirlo, a H&M, un negozio di abbigliamento in via Roma, sotto gli occhi sorpresi dei commessi. I ragazzi ne hanno così approfittato per fare gli acquisti prenatalizi.
La “rivolta” era esplosa negli scontri di lunedì e nella sassaiola contro il Palazzo della Regione, ma da allora ha assunto toni più pacati con proteste tranquille, blocchi stradali e mercati chiusi.
Oggi invece le bancarelle sono tornate ad aprirsi e a ripopolare le piazze. Anche se, come ha detto ieri Danilo Calvani, leader nazionale della “rivoluzione”, «i mercati riaprono ma la protesta continua», ma nel pomeriggio perché alla mattina «si deve lavorare».
Calvani ieri sera, dal palco improvvisato in piazza Castello, ha scandito i prossimi passi della protesta. Il prossimo appuntamento sarà a Roma «perché è lì che decidono tutto».
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