Una lettera di diffida da parte del sindacato degli infermieri Nursind inviata alle Asl della Città di Torino, al Governatore del Piemonte Alberto Cirio e all’assessore alla Sanità Luigi Icardi. Una missiva in cui si denuncia la “mancata adozione delle misure minime per il contenimento del contagio ed a tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi di lavoro”, come la stessa rappresentanza denunciava sin da inizio emergenza Coronavirus.
“A seguito dell’emergenza Covid-19 – si legge nel documento – l’Organizzazione Sindacale Nursind di Torino ha ricevuto innumerevoli segnalazioni del personale sanitario, univocamente attestanti l’omissione di idonee misure per il contenimento del contagio, presso le strutture sanitarie regionali e provinciali, in particolare, in relazione all’omesso monitoraggio dei sanitari positivi, oltre l’ormai accertata assenza/carenza di DPI. Infatti viene riferito dagli operatori sanitari che in quasi tutte le strutture e i presidi ospedalieri del territorio, si registra l’assoluta carenza dei dispositivi di cui tali professionisti devono essere assolutamente e necessariamente dotati al fine di prevenire il contagio da corona virus quali tute, camici impermeabili, visiere, occhiali protettivi, mascherine chirurgiche, FFP2 e FFP3”.
Il Nursind prosegue facendo notare come “le singole aziende non possono limitarsi alla distribuzione delle mascherine filtra batteri il cui utilizzo non è atto a proteggere dal rischio di contagio il personale sanitario che si trova in contatto con pazienti, che potrebbero eventualmente essere affetti da Covid-19, virus almeno 100 volte più piccolo di un normale batterio”.
La richiesta alle Asl dunque di misure di sicurezza adeguate e di dotare il personale sanitario di strumentazioni adeguate a proteggersi dal contagio. Inoltre nella lettera si precisa che “l’esecuzione massiva di test diagnostici è, allo stato, l’unica misura idonea a contenere il contagio anche e soprattutto in ambito ospedaliero che è la maggior causa di diffusione, nell’ambito delle proprie competenze”.
Per quanto riguarda il ruolo della Regione Piemonte, invece, Nursind invita la Cirio ad “attivare e favorire, senza indugio, l’organizzazione e l’apertura di Laboratori o comunque ad individuare Laboratori anche fuori regione idonei ad effettuare test diagnostici in numero sufficiente alle necessità del personale sanitario dell’intera Regione” e a “controllare e vigilare che presso tutte le AA.SS.LL. regionali vi sia il rispetto della normativa di emergenza vigente nonché di tutta quella a tutela e salvaguardia della salute”.
Il sindacato fa anche sapere di essere pronti ad “agire in via risarcitoria da parte dei singoli operatori sanitari, ove mai dovessero contrarre il Covid-19 con danni alla persona o anche per traumi psicologici o psichici, in conseguenza dell’esercizio della professione in condizioni di lavoro e ambientali non conformi alle norme vigenti”.