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sabato, 27 Luglio 2024

Gli imprenditori Si Tav alle Ogr: “Governo ci ascolti”

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Sono in più di tremila alle Ogr gli imprenditori e i rappresentanti di associazioni di categoria e di settore per gridare il loro Si alla Tav e per chiedere al Governo un impegno per lo sviluppo del Paese. Dodici associazioni di impresa che in totale rappresentano 13 milioni di lavoratori e due terzi del Pil italiano e che mai prima di oggi si sono trovati tutti assieme per una mobilitazione di questo tipo.
Infrastrutture per lo sviluppo. Tav, l’Italia in Europa” è il titolo dell’incontro, a rimarcare l’importanza della linea ad alta velocità Torino-Lione come opera fondamentale per uno sviluppo del Paese integrato con il resto di Europa e come simbolo di una battaglia per lo sviluppo di tutta Italia. Infatti, dall’incontro verrà redatto anche un manifesto programmatico che verrà presentato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli nell’incontro previsto a Roma per il 5 dicembre. Presenti alle Ogr il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, i vertici di Casartigiani, Ance, Confapi, Confesercenti, Confagricoltura, Legacoop, Confartigianato, Confcooperative, Confcommercio e Cna.
«Se siamo qui è perché la nostra pazienza è quasi limite, per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché» ha dichiarato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia all’inizio della manifestazione. «Siamo dodici associazioni che rappresentano tre milioni di imprese, oltre il 65% del Pil. È un segnale importante che si vuole dare al governo. Si parte dalla Tav, si pone la questione infrastrutture in senso largo, grandi e piccole, e si pone un auspicio che è quello di attenzione alla crescita. Il messaggio di oggi è un richiamo alla politica e al governo da parte dei corpi intermedi dello Stato: avere il senso del limite» ha proseguito Boccia.
Opinione condiviso dalle diverse sigle presenti, le quali chiedono tutte unitariamente di essere ascoltate dal governo e ribadiscono l’importanza delle grandi opere per il futuro dell’Italia. Anche il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti è intervenuto affermando che: «Non è nostro compito fare politica, ma oggi vogliamo lanciare un messaggio politico alla politica: le grandi opere servono e il governo del cambiamento dovrebbe effettivamente cambiare qualcosa. Ciò che è fatto è fatto, ciò che è da fare si studi, ma quello che si sta facendo bisogna portarlo a termine. È dobbiamo farlo il più velocemente possibile. Dire no è sempre molto comodo, sebbene sia strano che a dirlo siano proprio coloro che dovrebbero difendere questo tipo di mobilità. Noi per le nostre aziende abbiamo dato sudore, lavoro, e in qualche caso perfino sangue, perché alcuni di fronte al fallimento delle loro aziende si sono tolti la vita: non possiamo perdere questo treno».
Uniti per l’Italia è invece il motto del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: «Noi non siamo qui contro qualcosa, siamo tutti per l’Italia, per un progetto infrastrutturale e per un progetto di crescita. E’ venuto il momento di ascoltare le politiche delle imprese. Occorre ascoltare le politiche delle imprese altrimenti quando al mondo ci sono quattro Paesi che decidono il destino del commercio internazionale – e cioè Usa, Cina, India e Russia – noi rischiamo di essere tagliati fuori».
Insomma, l’obbiettivo comune è lanciare un messaggio al governo: «Siamo qui per contribuire a sollecitare il governo a imboccare senza indugi la strada della modernizzazione e dello sviluppo. Il cambiamento che artigiani e piccole imprese auspicano va nella strada del sostegno agli investimenti e, in particolare, del completamento e dell’adeguamento della dotazione infrastrutturale, spina dorsale di ogni economia, patrimonio strategico irrinunciabile, leva della produttività e della competitività nella sfida globale» spiega Daniele Vaccarino, presidente di Cna.
E una prima risposta arriva agli imprenditori già dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che alla domanda su quanto sta avvenendo a Torino per la Tav afferma: «Noi non viviamo sulla luna ma in mezzo alla gente, alle imprese sappiamo le esigenze e sappiamo ascoltare quelle che sono le necessità di coloro che hanno voglia di lavorare». Mentre stamattina anche il vicepremier Matteo Salvini ha detto la sua sulla Torino-Lione: «Io sono per il sì, per un’Italia che cresce, che ha più strade e ferrovie. Ogni proposta che è a favore di un’Italia che cresce ben venga. Sul Tavaspettiamo l’esame costi-benefici su cui stanno lavorando».

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