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sabato, 27 Luglio 2024

Giachino (Cisv): “Prepariamo i giovani a diventare contadini”. Cresce la passione per l’agricoltura sostenibile.

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Moreno D’Angelo

Tra le tante mission e iniziative di Cisv Onlus(Comunità, Impegno, Servizio,Volontariato),vi è anche da cinque anni quella di indirizzare i giovani verso l’agricoltura familiare. «L’idea – spiega Davide Giachino, coordinatore progetto giovani contadini – è nata dalla constatazione che nei nostri interventi all’estero lavoriamo molto in ambito agricolo e con molti giovani. Abbiamo così unito i due discorsi riscontrando come sia in crescita l’interesse verso la vita contadina».

In questi decenni il lavoro in campagna ha perso colpi mettendo a rischio il mantenimento di preziose competenze e esperienze. «Abbiamo così sviluppato dei processi di accompagnamento alla vita contadina. Un percorso – precisa Giachino – che parte da seminari teorici che consentono di entrare in contatto con la realtà della cascina. I docenti dei corsi sono personale Cisv e giovani contadini che hanno realizzato i loro progetti».

La proposta formativa e di accompagnamento vede rilevante il coinvolgimento della variegata rete di “giovani contadini” che rendono comuni le loro esperienze e motivazioni.

Nel corso non vi è solo teoria ma i giovani che hanno avviato i loro progetti comunicano ai potenziali nuovi contadini con naturalezza le difficoltà e le problematiche che hanno dovuto superare.

Negli incontri vengono infatti ascoltate le testimonianze di chi è riuscito a “reinventarsi” diventando agricoltore. Una serie di storie, testimonianze, consigli che dimostrano quanto la via dell’agricoltura familiare e sostenibile sia fattibile e costituisca una seria e sana alternativa.

I successi che si sono registrati passano anche attraverso il superamento di tante difficoltà come la diffusa diffidenza di vicini anziani verso i nuovi modi di produzione portati avanti dai “nuovi contadini”, tanto più nelle fasi iniziali delle loro attività. Per questo, spiega Giachino «abbiamo scelto tra i “piccoli contadini” coloro in grado di meglio trasmettere motivazioni , definire problemi e proporre soluzioni di fronte alle immancabili difficoltà presenti nei contesti rurali». «In questo modo – aggiunge Giachino – i giovani che hanno avviato i loro progetti comunicano ai potenziali nuovi contadini con naturalezza difficoltà e problematiche che hanno dovuto affrontare e superare».

Giachino si dice quasi sorpreso dei livelli di adesione a questi corsi che contemplano la piena condivisione della vita contadina: «l’interesse è in costante aumento e registriamo oltre cinquanta richieste di partecipazione ai corsi per piccoli contadini».

A chi volesse partecipare viene ricordato come, oltre alla teoria,sia prevista la condivisione dei ritmi della giornata contadina con sveglia all’alba per andare in stalla o nei campi,e il dormire in cascina. Insomma si alternano momenti teorici a quelli “pratici” in una sorta di total immersion comunitaria, (il termine comunità è quasi “statutario” nel Cisv) dopo di che il giovane potrà decidere se intraprendere quella strada, in cosa specializzarsi o se tornare alla città.

Si segnalano infine i casi di alcune persone che hanno sviluppato un esperienza contadina senza abbandonare la città. Questo attraverso l’impegno negli orti urbani come quelli del parco del Meisino a Torino, mentre altri hanno intrapreso l’arte dell’apicultura itinerante anche senza allontanarsi dalla città. Un approccio basato sul concetto di sovranità alimentare che vede Cisv impegnato in prima linea in iniziative come la kermesse della Fiera dell’agricoltura familiare e contadina che ha come significativo slogan:”I piccoli contadini sfAMERANNO la Terra”,

Infine vediamo chi è il “giovane contadino” coordinatore e promotore del progetto. Davide Giachino torinese, 35 anni, è una persona disponibile che non ama mettersi molto in mostra per il proprio impegno: «Ho iniziato a operare con il Cisv come servizio civile lavorando nelle campagne brasiliane e mi sono via via appassionato al tema». E aggiunge: «con l’Università di Torino e Barcellona abbiamo portato avanti il tema “ritorno alla terra e reti ambientali alternative”. Reti del cibo e della sua produzione totalmente slegate dai canali dominanti».

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