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domenica, 8 Settembre 2024

Geovalsusa, chieste 19 condanne per i No Tav. Posizione del giornalista testimone al vaglio dalla Procura

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Sono diciannove le condanne chieste dal pubblico ministero Manuela Pedrotta per i No Tav che il 24 agosto 2012 avrebbero partecipato ad una manifestazione alla Geovalsusa, uno studio che si occupa dei lavori per l’alta velocità in Val di Susa, in corso Trapani 39 a Torino.
Il pm di Torino ha chiesto pene comprese trai due anni e due mesi e un anno e quattro mesi di reclusione.
Gli attivisti sono accusati di violazione di domicilio, violenza privata, danneggiamento e resistenza pubblico ufficiale. Tra le 19 accuse anche l’accesso abusivo al sistema informatico. Secondo la Procura infatti qualcuno, durante la manifestazione No Tav, installò in un computer della Geovalsusa un software per “controllo remoto” dei pc dell’azienda.
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La Pedrotta inoltre ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura per un giornalista che nel suo articolo scrisse che non c’erano state minacce ai dipendenti o danni all’azienda. Il cronista, Davide Falcioni, chiamato a testimoniare durante il processo, parlò di manifestazione «svolta in un clima serena». In aula tra il pm e il giornalista invece il clima durante la testimonianza fu tutt’altro che sereno, tanto che Pedrotta avvisò il teste che rischiava di essere indagato. Ora la Procura vaglierà la posizione di Falcioni.

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