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Games of Thrones, l’Inverno è arrivato. Finalmente

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Scritto da Sara Collicelli

C’è un mio carissimo amico con il quale mi confronto spesso sulle serie che guardo, sui film, sui libri che leggo e di altre amenità più o meno serie.

È una delle persone più intelligenti che io conosca. Ha un sacco di impegni e di interessi. E trova sempre il tempo per leggere la mia rubrica e non mi risparmia mai critiche.

È capitato spesso che ci scambiassimo dei suggerimenti su cosa guardare. Io ho sempre accettato, lui un po’ meno.

La resistenza più forte la pone, ancora oggi, nei confronti di Game of Thrones.

Scrivendolo, mettendolo nero su bianco la domanda sorge spontanea: come posso essergli ancora amica nonostante questa blasfemia? Non lo  so, me lo chiedo ancora anche io. Forse gli voglio bene. O forse inizia a farsi strada un’idea forte troppo interpretativa del perché non lo guardi.

Provo a spiegarmi.

Game of Thrones è una serie TV fantasy nata dai libri di George R. R. Martin. Dal 2011 ci tiene incollati davanti allo schermo e ora che siamo giunti alla sua ultima stagione ci fa mettere la sveglia alle 3 di notte perché lo spoiler è sempre dietro l’angolo e sappiamo che lo spoiler è tra i più grandi crimini contro l’umanità.

Siamo in un modo immaginato, fantasioso. Ci sono due continenti, Westeros e Essos. Ci sono, decisamente molto meno fantasiose, lotte di potere e intrighi di palazzo e complotti e fanatismi.

Ma, per ricollegarmi al mio amico reticente (e so che come lui sono in tanti: shame!) e per spiegare la mia interpretazione, va segnalato un vero grande elemento di GoT.

Un elemento famoso, che conosce anche lui che non lo ha mai visto (e come lui tanti: shame!) è la Barriera. Questo muro di ghiaccio , a nord di Westeros, che divide gli uomini dai bruti. Ma soprattutto dagli Estranei.

E a me, complice forse la mia formazione (o un qualche disturbo psicotico, che non mi sento di escludere completamente), di fronte alla Barriera e ai Guardiani della Notte si crea l’immagine, forse troppo romantica o troppo allucinante, delle topiche di Freud.

Si, perché la seconda topica di Freud, la cui genesi non sto a descrivere perché se siamo tutti un po’ psicologi come minimo sappiamo perfettamente le teorie di Freud, mi si presenta come spiegabile metaforicamente con la Barriera di GoT.

E siccome non siamo tutti un po’ psicologi, provo a spiegarmi. Per come riesco e per come so.

Nell’immagine che ci crea Freud il nostro apparato psichico appare come una sorta di trilocale, una casa con tre grandi stanze, che inizialmente lui chiama Conscio, Incoscio e Preconscio per poi rivederle, nella seconda topica chiamandole Io, Es e Super-Io.

Cosa sono? Sono i tre elementi che ci costituiscono, ognuno di noi. L’Io è la nostra parte cosciente quella che con il fedele e costante lavoro dei meccanismi di difesa ci permette di stare nel mondo e entrare in relazione con gli altri nel modo più appropriato possibile.

L’Es è l’aspetto inconscio. La dimora degli elementi più arcaici e profondi e remoti e oscuri del nostro essere. Per dirla in modo molto brusco: è il cestino dove finisce tutto quello che non possiamo permetterci di pensare, di vivere, di sperimentare e di provare.

E poi c’è lui. Il Super-Io. Il nostro arbitro interno. Quello che, oscillando tra il conscio e l’inconscio, è il nostro moderatore. Il nostro filtro. Il nostro guardiano.

E tutto questo come si configura con GoT?

Semplice. Il Super-Io è il nostro guardiano, controlla che l’Es non invada l’Io. Come i Guardiani della Notte (il Super-Io) che difendono gli uomini (l’Io) presidiando la Barriera, facendone la manutenzione e impedendo l’invasione degli Estranei (l’Es) e dei Bruti.

Chi sono gli Estranei? Un ricordo, l’eco di un tempo passato. Qualcosa che è stato dimenticato e che rimane solo nei miti e nelle leggende ed è usato dai cantastorie e dai genitori che devono spaventare i figli. Come l’Es.

E i Bruti? I Bruti sono quegli uomini che vivono oltre la Barriera, che si lasciano dominare dalle pulsioni. Li conosciamo, li temiamo, ma possiamo pensare di allearci a loro. Ci assomigliano pur essendo diversi da noi.

E la Barriera? La Barriera è il muro di ghiaccio, la difesa. La differenza con i Guardiani della Notte? Loro agiscono la difesa, lottano e combattono contro l’invasione. La Barriera è lo strumento.

Si, ma tutto questo e il mio amico?  C’entra, c’entra. C’entra con lui e con tutti quelli che non hanno mai visto GoT (shame!).

C’entra perché delle volte, nelle giustificazioni che la gente da, pensando all’immagine che ho appena provato a creare, vedo una difesa spaventata nei confronti della possibilità di vedere i propri Estranei. La paura di dover affrontare gli Estranei senza esserne preparati.

Una paura propria anche delle persone colte, intelligenti e preparate come il mio amico.

Poi magari sbaglio io. Magari non lo guarda perché davvero non gli piace vedere “nani, ballerine e folletti in un soft porn splatter”. Magari sbaglio io.

Ma magari no.

Affrontare gli estranei fa paura. A tutti. A meno che tu non sia Samwell Tarly. Ciccione e goffo, ma più coraggioso tra i coraggiosi. Come Samvise Gamgee de Il Signore degli Anelli. Sarà il nome? Sarà la stazza? Chissà.

Quello che so, poi vi lascio, è che dovete vedere GoT. Anche perché altrimenti come fate a capire quello “shame!”?

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