I Forconi hanno rispettato i divieti della Questura di Torino. I manifestanti hanno seguito il provvedimento deciso dopo un tavolo di sicurezza con Prefettura e carabinieri lasciando liberi due punti di ritrovo di piazza Derna e quello a ridosso della rotonda di corso Unità d’Italia.
Presidi invece in piazza Crispi a Torino e in piazza Togliatti a Rivoli, Pinerolo e Nichelino.
Dai numeri registrati sin dalle prime ore del mattino però,era intuibile che la protesta di oggi sarebbe stata ben diversa da quella del 9 dicembre. A fine mattinata, meno di un centinaio di persone sono scese in piazza. «Oggi il Movimento dei Forconi è morto» afferma Giuseppe Tano, referente del Movimento Barriera Libera Derna, nato il 9 dicembre 2013. Parole che riassumono alla perfezione il flop del presidio. Pochissimi manifestanti infreddoliti in un’atmosfera che nulla a che vedere con quella dell’anno scorso, fatta di tensioni e scontri con le forze dell’ordine.scontri . «Ci aspettavamo tanta gente – dicono i pochi presenti – pensionati, operai, licenziati, non c’è nessuno. Forse hanno avuto paura».
Il consigliere regionale e comunale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone pubblica su facebook la foto del presidio davanti al Consiglio comunale di Nichelino, con una ventina di persone e bandiere di Fratelli d’Italia.
«Che la riedizione dei forconi fosse un flop – scrive sul sociale network – era largamente prevedibile dalle pagliacciate (atterraggi in elicottero, piani segreti in codice, picchetti pseudomilitari) e dallo smarcamento delle categorie, ma questa mattina lo spirito originale del 9 dicembre ha rivissuto a Nichelino nella partecipata campagna Fdi-An per le quote tricolore in difesa degli Italiani. E’ morta l’antipolitica, non la voglia di Rivoluzione» .