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domenica, 8 Settembre 2024

Filippo Provenzano alla guida di CNA Torino: “Ripartire insieme, uniti contro la crisi e al fianco delle imprese”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il 2021 è un anno importante per la CNA torinese e nazionale perché coincide con un’importante scadenza, quella delle Assemblee elettive quadriennali. Si tratta, anche, di un anno travagliato per via della pandemia di Covid-19 la cui fine appare ancora incerta nonostante l’arrivo, tanto atteso dei vaccini, e che imporrà ancora scelte e decisioni importanti e coraggiose in ogni ambito. La data dell’Assemblea elettiva della CNA-Associazione metropolitana di Torino è già stata fissata dalla Direzione il 20 giugno e si terrà presso il complesso dell’Arsenale della Pace (Sermig) con modalità che verranno affinate nelle prossime settimane, in base all’evoluzione della crisi pandemica. Con la nomina di Filippo Provenzano in occasione della Direzione del 23 marzo, si compie l’avvicendamento alla carica di Segretario della CNA Torino, in seguito al pensionamento di Paolo Alberti dopo 40 anni di attività in Associazione di cui 23 nelle vesti di Segretario. 

Un incarico importante, una grande responsabilità… CNA Torino è la più grande organizzazione sindacale datoriale della Città metropolitana. Una struttura complessa, con una lunga storia. Un punto di riferimento per migliaia di famiglie imprenditrici…

“Sono consapevole dell’importanza e della forza che rappresenta la CNA che eredito: ringrazio Paolo Alberti e i colleghi che in questi anni hanno profuso il loro impegno per questi risultati; parimenti, attraverso il Presidente Nicola Scarlatelli, ringrazio tutto il gruppo dirigente di artigiani e piccoli imprenditori che hanno dato valore a questa grande organizzazione: a tutto questo corrisponde una mia forte consapevolezza della responsabilità che ne consegue. La forza e il potenziale della CNA Torino è una grande risorsa che mi permette e ci permette di approcciare il contesto difficile che stiamo attraversando. Non ho preoccupazioni sulla CNA, ma su quello che ci sta intorno e che stiamo vivendo tutti. Siamo una struttura articolata in sedi, mestieri e settori. Abbiamo una capacità di assistere le imprese sia sotto il profilo sindacale che dei servizi che proprio nell’ultimo anno ha dimostrato tutta la sua forza che è stata premiata dagli stessi imprenditori”.

“Ripartire. Insieme”. È questo il claim delle Assemblee elettive della CNA a livello nazionale. Una vera e propria sintesi programmatica…

“E’ del tutto evidente che dobbiamo puntare sulla ripartenza. È questa la nostra priorità. E per realizzare una vera e nuova ripartenza dobbiamo continuare, come sistema associativo, ad essere in sintonia con i problemi e le aspettative degli artigiani e dei piccoli imprenditori. E qui entra in gioco una parola diventata di moda e forse abusata che è “resilienza”, una parola, un concetto che ha a che fare con la resistenza attiva all’onda d’urto della pandemia. Noi dobbiamo essere orgogliosi di rappresentare soggetti che ce la stanno mettendo tutta. E noi siamo stati al servizio di questi soggetti in questi lunghi mesi di pandemia. Adesso il sistema paese deve ricordarsi di questi imprenditori e di queste famiglie che devono avere un ruolo da protagonista nelle politiche di rilancio e di sviluppo del paese. In tal senso, le risorse del Recovery found non devono andare solo alle grandi imprese e alle multinazionali. Come CNA dobbiamo continuare a svolgere la funzione di utilità che abbiamo ben dimostrato di avere nell’annus orribilis del 2020”.

Quindi la CNA, a tuo avviso è oggi in grado di dare le risposte che servono alle imprese associate? “Assolutamente sì, CNA ha tutte le competenze professionali e le capacità organizzative occorrenti. Ho incontrato in questi mesi il personale di tutte le sedi territoriali e della sede direzionale, i responsabili, le addette e gli addetti delle società dei servizi e posso dire in coscienza che siamo all’altezza delle sfide che ci attendono. Detto questo, si deve fare meglio e si deve accelerare”…

La CNA è cresciuta grazie alle imprese che rappresenta e le imprese che rappresenta la CNA crescono grazie al sistema associativo… Possiamo dire che è questa la ricetta del successo di una grande organizzazione imprenditoriale nata nel lontano 1946?

“Si. In questi anni ho sentito dire più volte: io sono cresciuto grazie alla CNA e la CNA è cresciuta grazie a me. Questa è la “formula” applicata in quasi 80 anni di storia, locale e nazionale, ed è questa stessa formula che, attualizzata e rinnovata, ci consente di rivolgerci a nuove generazioni di artigiani e piccoli imprenditori, e ci consentirà di uscire anche dai mari tempestosi della pandemia di Covid-19. Per farlo noi ci muoveremo nel solco tracciato un anno addietro attraverso Restart: progetto lanciato a livello nazionale, che a livello torinese ha visto CNA elaborare un’agenda di riorganizzazione e innovazione con l’obiettivo di riposizionare l’associazione sul mercato e renderla ancora più performante rispetto a sfide e obiettivi. Occorre procedere su questo cammino e imparare insieme per andare avanti. Dopo un 2020 vissuto in trincea, in difesa, ora servono un 2021 e un 2022 aggressivi. CNA è un’associazione, ma è anche più di un’associazione (perché è anche un’azienda), ed è un’azienda che è più di un’azienda (perché è anche un’associazione): è con questa caratteristica ibrida, che chiamerei CNA Plus (detta alla latina), che vinceremo le nuove battaglie che ci aspettano in favore di micro e piccoli imprenditori dell’artigianato, del commercio e dell’industria, che da sempre rappresentiamo con competenza in ogni ambito locale e nazionale. In particolare, dobbiamo sempre di più essere in grado di assistere le nostre imprese con una capacità consulenziale settoriale, legata cioè sia alle caratteristiche specifiche di ciascun mestiere-categoria, sia rispetto al sostegno allo sviluppo del proprio business nel mercato di riferimento. Questo vuol dire diventare consulenti sempre più bravi che sostengono le imprese in tutte le loro esigenze e specificità. In questo approccio c’è anche una forte spinta a diversificare i servizi, erogandoli anche con l’utilizzo di tecnologie digitali”.

Il ritardo nella digitalizzazione (il cosiddetto digital divide) in Italia continua ad essere un problema reale, tanto più tra le imprese diffuse e nonostante la forte pressione che è arrivata con la pandemia sul fronte della fruizione e dell’erogazione di servizi on-line e on-demand. Quale ruolo può avere CNA nell’aiutare le micro Pmi, gli artigiani, i commercianti ad affrontare il cambio di passo necessario per reggere le nuove sfide della competizione che passano attraverso le autostrade digitali?

“CNA Torino 4.0 è una delle nostre priorità. Si declina in due modi: da una parte organizzando ed erogando i nostri servizi sempre di più tramite l’utilizzo delle tecnologie digitali, dall’altra sostenendo gli artigiani e i piccoli imprenditori in termini di formazione e assistenza all’utilizzo di questi nuovi strumenti per il loro business. Il 2020 è stato un gigantesco cantiere forzoso per l’utilizzo delle nuove tecnologie per via della pandemia: webinar, videoconferenze, videochat, ecommerce, delivery, etc. Bisogna cogliere questa spinta improvvisa e indesiderata come una straordinaria opportunità di innovazione delle piccole imprese sulla quale occorre però ottenere da parte delle Istituzioni adeguate misure finanziarie a sostegno della transizione digitale”

Intervista a cura di Alessio Stefanoni

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