Il primo cittadino di Torino, presidente dell’Anci, l’associazione nazionale comuni italiani, è chiaro: «Siamo in presenza di un passaggio cruciale per la vita di molti comuni – spiega – l’approvazione della Legge di Stabilità sarà un passaggio decisivo ed in questi anni c’è stata una politica che ha caricato sugli Enti Locali un onere di risanamento sproporizionato. Abbiamo raggiunto il punto limite al di sotto dei quali i Comuni non possono assolvere ai loro compiti».
Tradotto: Le amministrazioni comunali non possono pagare più per gli altri. E le proposte che il presidente dell’Anci fa al governo sono rivolte a migliorare la legge di stabilità come ad esempio con una nuova service tax atta a preservare – spiega Fassino – la manovrabilità della leva fiscale, la creazione di un fondo di solidarietà, un regime stabile in materia di riscossione dei tributi, ed ancora il rimborso delle spese giudiziarie,che oggi ammontano a 340 milioni di euro, e la riapertura del confronto sul federalismo fiscale.
«La service tax cosi com’è non assicura la compensazione dell’abolizione dell’Imu – precisa Fassino – Nemmeno con il miliardo di compensazione, perchè la possibilità di aumentare dell’uno per mille le aliquote sulla seconda rata non compensa il taglio del 50% sulle aliquote della prima.
Come detto per il presidente dei sindaci d’Italia quello che serve «è una inversione di tendenza nei rapporti stato e comuni».
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