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mercoledì, 9 Ottobre 2024

Fassino incontra il “Bike Pride”: “Dialogo aperto per il Biciplan, strumento per una città sostenibile”

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di Moreno D’Angelo

Dopo le proteste delle associazioni che rappresentano i sempre più numerosi cittadini che a Torino usano le bici come ordinario mezzo di viabilità oggi vi è stato un incontro tra il sindaco Piero Fassino e gli esponenti dle Bike Pride. Erano presenti gli assessori Claudio Lubatti e Enzo Lavolta.
L’impegno del primo cittadino  è quello di rinnovare il dialogo tra associazioni dei ciclisti e amministrazione per una valutazione comune dei progetti, cogliendo eventuali criticità prima dell’avvio dei lavori con: «uno spirito di concreta collaborazione per realizzare insieme e nel migliore dei modi una città accogliente per gli amanti delle due ruote».
L’incontro ha permesso di fare il punto della situazione sul “piano bici” dopo gli incidenti che hanno colpito alcuni ciclisti a Torino sollevando la questione sicurezza per che viaggia su due ruote.  Un momento critico che ha portato le associazioni degli amici della bicicletta a puntare il dito contro il Comune per ritardi nella realizzazione del Biciplan sollevando critiche per alcuni interventi realizzati e per fondi non ritenuti sufficienti.
Il Biciplan è un ambizioso piano che tra quattro anni  dovrà essere in grado di sostenere una mobilità ciclabile che  si prevede tocchi a Torino il 15%. Per raggiungere questo obiettivo le associazioni ricordano come sia  necessario un ulteriore aumento delle piste ciclabili (178 km oggi a 310 km nel piano di sviluppo) realizzando  un sistema in piena sicurezza. Per questo i promotori hanno sollecitato risorse e tempi certi per la realizzazione del piano stabilendo una consultazione costante. Istanze di confronto e verifica che hanno incontrato la disponibilità degli interlocutori.
Piero Fassino ha espresso il suo impegno per la realizzazione del Biciplan e la sua piena disponibilità al confronto  «Il Biciplan è uno strumento strategico nella realizzazione della città sostenibile, sul quale intendiamo investire di più, anche grazie ai fondi Pon Metro che sono in via di definizione. Intendiamo perciò rinnovare la collaborazione tra i cittadini che usano la bicicletta e l’amministrazione nella progettazione dei percorsi ciclabili, attraverso un confronto aperto, per la definizione di un modello omogeneo di intervento che valga come modello per i futuri sviluppi delle infrastrutture per la mobilità ciclabile in città».
Su queste basi  è stato concordato un primo incontro di verifica sulle progettazioni in corso di nuove piste di prossima realizzazione e su quelle in corso di approvazione, in modo da poter intervenire immediatamente con eventuali modifiche condivise tra amministrazione e associazioni.
L’assessore all’ambiente Enzo Lavolta ha ricordato, tra le diverse iniziative realizzate, le piste  sulle sponde dei fiumi e quelle di interconnessione tra parchi e rete urbana con un investimento di 7 milioni di euro. Lavolta ha precisato come tutte le azioni di promozione della mobilità ciclabile previste dal Biciplan siano state realizzate. Con orgoglio ha aggiunto: «In cinque anni abbiamo raddoppiato il numero delle stazioni del bike sharing  (132 stazioni)  con l’obiettivo di arrivare a 180 stazioni entro il 2016 coprendo il 70% del territorio cittadino». Si tratta delle bici gialle. Le bici in affitto che hanno incontrato un incredibile successo che dimostra come la bici si confermi come un comodo e ordinario mezzo di ordinaria viabilità  per sempre più  torinesi e non solo un mezzo di svago.
Entrando nel merito delle critiche delle associazioni l’Assessore alla viabilità e trasporti Cluadio  Lubatti ha ricordato come gli stanziamenti (otto milioni previsti dal piano di investimenti per le città metropolitane per la mobilità sostenibile)  “permetteranno di recuperare eventuali ritardi e di accelerare i piani per il futuro: sono quattro le piste in avvio di cantiere e altre quattro in fase di approvazione, oltre ad altre otto in progettazione”.  Di questi fondi solo due sono destinati a nuove piste, uno a nuove aree pedonale e 2,5 a nuove zona 30. Un importo ritenuto insufficiente dalle associazioni.  Ma il dialogo resta aperto perché la Torino europea viaggia anche sulla bicicletta.

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