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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Farnesina, Napolitano boccia le candidature di Renzi

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Si conclude con un nulla di fatto la visita di Matteo Renzi al Quirinale. Il confronto con il presidente della Repubblica per la nomina del sostituto di Federica Mogherini agli esteri – un campo in cui Giorgio Napolitano ha per costituzione voce in capitolo – sembra aver portato alla luce differenti priorità tra le due più alte cariche dello Stato.
Renzi sarebbe infatti intenzionato a mantenere intatta la percentuale di “quote rosa” del suo governo, e la rosa di nomi presentata al Quirinale rifletterebbe questa attitudine. Le nominate sono la giovanissima Lia Quartapelle, deputata 32enne alla prima legislatura con esperienza da ricercatrice all’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale); Marina Sereni, vicepresidente alla Camera e in passato responsabile esteri nei Ds di Piero Fassino; Elisabetta Belloni, ambasciatrice italiana con un passato alla direzione dell’Unità di crisi e, successivamente, della Cooperazione e sviluppo al Ministero degli esteri.
Le bocciature di Giorgio Napolitano invitano però il capo del governo a cambiare metodo. La difficile congiuntura internazionale – la difficile situazione Ucraina, le tensioni in Medioriente, l’epidemia di Ebola in Africa occidentale, tanto per citarne alcune – impone che la scelta ricada su un candidato dalla provata esperienza. Insomma, priorità ai curricula piuttosto che al “genere”.
Per questo motivo ha iniziato a circolare il nome di Lapo Pistelli, attualmente vice ministro degli Esteri prima con Letta e ora con Renzi, uomo molto apprezzato alla Farnesina per la sua lunga carriera dedicata alla politica internazionale. Ma il presidente del Consiglio sembra non voler prendere in considerazione la sua candidatura, e i malpensanti accennano al “particolare” rapporto tra i due politici fiorentini, sfidatisi nel 2009 alla carica di sindaco di Firenze.
Che Renzi segua o meno le indicazioni di Napolitano, la decisione finale è prevista al più presto, preferibilmente in giornata. Superfluo dilungarsi sulla centralità del ministero degli Esteri, soprattutto in una fase internazionale così delicata. Fino a ieri, inoltre, il presidente del Consiglio escludeva un’ipotesi ad interim della Mogherini che, nel frattempo, da domani lavorerà a tempo pieno da Bruxelles prendendo possesso della poltrona da novella lady Pesc.
Nel tardo pomeriggio, terminato il Consiglio dei Ministri, Renzi riprenderà in mano il dossier sui papabili alla Farnesina. L’unica cosa certa è che il presidente del Consiglio non avrebbe nessuna intenzione di rompere con il Capo dello Stato, il cui peso è fondamentale nell’ottica del complesso sistema di riforme che l’esecutivo vorrebbe dare al Paese. Si attendono ulteriori delucidazioni in serata.

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