«Ero solo un paziente entusiasta, volevo aiutare la ricerca». Lo ha detto il padre del metodo Stamina Davide Vannoni durante il processo per tentata truffa alla Regione Piemonte, che si svolge al Tribunale di Torino. L’ideatore del controverso metodo, indagato per aver chiesto 500 mila euro per lo sviluppo in laboratorio delle cellule staminali, ha risposto alle domande del pubblico ministero Giancarlo Avenati. Il finanziamento, concesso in un primo momento, era stato poi ritirato dall’ente regionale.
«Io ero molto contento della terapia, avevo avuto un recupero dei muscoli facciali del 30 per cento. Le strade potevano essere due: lasciare i biologi in Ucraina e portare lì i pazienti o cercare di portare questo know how in Italia» ha affermato. Sarebbero questi, secondo lui, i motivi che lo avrebbero portato a chiedere quei 500 mila euro. «Era l’unico modo – ha concluso – per portare i biologi ucraini in Italia e far sviluppare la metodica nel nostro Paese».