di Alessandro Poma
Di norma e regola quando un problema non viene risolto da chi si trova alla base della piramide decisionale potrebbe essere sensato appellarsi direttamente a chi ne occupa il vertice. È quanto sostiene Federica Fulco, presidente del Comitato Torino in Movimento ed ex presidente del coordinamento dei comitati spontanei torinesi CCST, che venerdì 1 settembre ha consegnato di persona al Quirinale una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nella missiva la Fulco espone alla più alta carica dello Stato i problemi di sicurezza e degrado che affliggono le periferie torinesi, soffermandosi principalmente sui casi dell’Ex Moi, del mercato di libero scambio e del campo rom di via Germagnano, rispetto ai quali, a suo dire, la politica cittadina ha fatto poco o nulla. La situazione del campo rom appare la più difficile, dal momento che si evidenzia l’impossibilità degli operatori AMIAT e del canile di svolgere in tranquillità il loro lavoro, così come la presenza di sostanze tossiche sia nel terreno che nell’aria, rilevate recentemente da Arpa Piemonte, costituiscono di fatto un problema per i residenti della zona. Viene richiesto pertanto un intervento diretto del Presidente della Repubblica, che si faccia carico di intervenire affinché le situazioni difficili siano risolte il prima possibile.
In sostanza la consegna della lettera sulla scrivania più grossa dello Stato (più un gesto simbolico che risolutivo per ora) vuole testimoniare l’impegno dei comitati nella cura del proprio territorio e nella lotta contro l’insicurezza e il degrado, dando allo stesso tempo un segnale di insofferenza nei confronti della politica cittadina.