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venerdì, 6 Dicembre 2024

Eurogruppo: Tsipras vince una battaglia, Schaeuble si dice soddisfatto

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Susanna Grego
Tsipras e la Troika sono giunti a un primo accordo. Quello che il leader greco ha ottenuto è stato un prolungamento del prestito di 4 mesi e la cancellazione delle misure di austerity accordate da Samaras: niente aumento dell’Iva e niente tagli di 2,5 miliardi di euro entro la fine febbraio, inoltre l’avanzo primario del 2015 non dovrà essere del 3 per cento come stabilito tre anni fa, ma minore. Per questo Tsipras afferma di aver vinto una battaglia.
In cambio però Tsipras dovrà presentare nuove misure lunedì 23 febbraio. Inoltre ha dovuto rinunciare a parlare di taglio del debito, come a non nominare più la Troika per non attirare sentimenti antieuropeisti.
Quel che è peggio è che Fmi, Bce e Ue non vogliono che introduca misure umanitarie per il suo popolo unilateralmente e che decida di ignorare le misure su pensioni, contratti collettivi e licenziamenti senza il loro consenso, né potrà usare gli 11 miliardi e mezzo del fondo salva banche  per finanziare il suo programma. Tutto questo può indignare il popolo greco, ormai ridotto alla fame, dove oltre il 44% della popolazione è al do sotto della soglia di povertà nel 2013 (dati AUEB), il 14% al di sotto della soglia di sopravvivenza, l’80% delle persone si riscaldano con stufe a legna e non usano più il gasolio, i bambini non vengono più vaccinati perché è troppo costoso. Il Paese è tornato indietro di sessant’anni in quanto a condizioni di vita. «Sarà difficile per Tsipras spiegare l’intesa agli elettori», ha commentato il ministro delle finanze tedesco Schaeuble.
La Grecia si è trovata isolata all’interno dell’Unione Europea: nelle ultime due riunioni dell’Eurogruppo 18 Stati erano uniti contro Tsipras, cosa che impediva uno sblocco della situazione. L’intesa di oggi è stata raggiunta al di fuori dell’Eurogruppo, attraverso incontri bilaterali, in modo che il dibattito non diventasse troppo infuocato. Era stato anche previsto un vertice europeo al Consiglio, con riuniti i capi di Stato o di governo dei 28 Stati membri dell’UE, il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea, nel caso che anche con gli incontri bilaterali non si fosse giunti a nulla. Ma non ce n’è stato bisogno. La verità è che nessuno vuole che la Grecia esca dall’Unione Europea, come la stessa cancelliera Merkel aveva ribadito nei giorni scorsi.
Ora però mancano i contenuti nel nuovo patto Grecia-Ue: i dettagli sono tutti da discutere durante il prossimo euro working group. Dopodiché non sarà ancora finita: con le elezioni nel Regno Unito a maggio e in Spagna a dicembre, entrambi Paesi in cui partiti antieuropeisti sono molto forti, gli equilibri all’interno dell’Unione Europea cambieranno ancora.

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