di A.D.
I legali dell’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny hanno chiesto il proscioglimento del loro assistito nell’udienza preliminare per “Eternit Bis”
«Abbiamo sostenuto l’insussistenza sia del dolo sia della colpa e abbiamo chiesto il proscioglimento dell’imputato», ha spiegato uno dei difensori, Astolfo Di Amato, al termine dell’udienza a Torino.
Lo scorso 21 luglio la Corte Costituzionale si era espressa sulla questione legata al principio giuridico “ne bis in idem”, secondo il quale non si può essere giudicati due volte per lo stesso reato. Proprio in base a quella decisione la difesa sostiene che non ci siano le condizioni di procedibilità.
Il 29 novembre le repliche del pubblico ministero Gianfranco Colace, la cui tesi è che Schmidheiny sia processabile per tutti i 258 casi di morte, collegati all’Eternti.
Il giudice Federica Bompieri poi dovrà pronunciarsi sia sul capo di imputazione sia sulla procedibilità per decidere se rinviare o meno a giudizio l’imputato.