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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Torino in contro tendenza rispetto al voto nazionale. Infatti, se la in tutta la penisola il Movimento Cinque Stelle è risultato il primo partito, affossando il centro sinistra, nel capoluogo piemontese è invece il Partito Democratico ad aver raggiunto il migliore risultato con il 26,3 per cento di preferenze contro il 24,2 del M5s, con la coalizione di centro sinistra che si attesta al 33,6 per cento, al di sopra della media nazionale.
Buono invece il risultato della Lega Nord che conferma l’andamento del voto nel resto di Italia con il 16,9 per cento dei voti, 12,1 per Forza Italia per un totale di 33,1 per cento per il centro destra.
Insomma un risveglio dal sapore contraddittorio per il Partito Democratico che se deve ancora metabolizzare la sconfitta a livello nazionale a Torino invece sembra trarre un sospiro di sollievo. Come osserva anche il suo segretario provinciale Mimmo Carretta: «Nonostante tutto a Torino città facciamo un buon risultato, torniamo primo partito, ma dovevamo fare di più, specie in provincia. Ora abbiamo il nostro villaggio di Asterix e anche da qui ripartiamo. Sin da subito. senza perdere tempo».
Anche la sindaca Appendino ha commentato i risultati elettorali congratulandosi con i colleghi di partito: «Le urne ci restituiscono un risultato storico per il M5S. Congratulazioni a Luigi Di Maio e a tutte le persone che ci hanno sostenuto in questa difficile campagna elettorale». Appendino ha poi commentato il risultato torinese e il calo del suo partito nella città che un anno e mezzo fa aveva stupito tutti ponendo fine a 20 anni di governo di centro sinistra: «I dati riguardanti Torino sono quasi definitivi ed è possibile affermare che il M5S, prendendo come riferimento la Camera dei Deputati, ha riconfermato il numero di voti delle scorse Comunali mentre ha avuto un leggero calo rispetto alle politiche del 2013. In questo anno e mezzo abbiamo fatto alcune scelte dettate dal gravoso impegno di rimettere in ordine i conti della Città per evitarne il dissesto. Non ci siamo sottratti in alcun modo a questa responsabilità e non lo faremo fino a quando questo obiettivo non sarà stato raggiunto».
Netta soddisfazione invece da parte del centrodestra. Il segretario torinese della Lega Fabrizio Ricca e il collega di Forza Italia Davide Balena vedono nel voto di ieri un primo passo verso il governo cittadino e regionale. «Comincia un percorso che ci deve portare l’anno prossimo al governo della regione  e della città di Torino. Il centrodestra vince la metà dei collegi tra Camera e Senato in città e diventa la prima forza politica a Torino superando un centrosinistra ridimensionato e un M5s ancora più ridimensionato a dimostrazione che i torinesi hanno bocciato questa amministrazione» spiega Balena.
Intanto dalle urne arrivano conferme e novità per i parlamentari piemontesi. Il Pd vince in centro città e in periferia, a Mirafiori, rispettivamente con Andrea Giorgis e Stefano Lepri che hanno staccato di non poco i rivali del centro destra. Vittoria e posto in senato anche per Mauro Laus, il presidente del consiglio regionale che si prepara lasciare il suo incarico dando quindi il via l’ingresso di nuovi consiglieri in Regione Piemonte. Altri cinque anni da senatore per Mauro Maria Marino, mentre tra i grandi esclusi Paola Bragantini alla Camera e Stefano Esposito al Senato che ha annunciato con un post su Facebook: «Con queste elezioni si chiude il mio impegno politico a tempo pieno. Tra qualche giorno ritornerò al mio lavoro in Prefettura. Una pagina si chiude e un’altra si apre».
Passa anche il candidato di Forza Italia Roberto Rosso, davanti al grillino Domenico Fioravanti, indicato da Di Maio come ministro dello Sport. Augusta Montaruli, di Fratelli di Italia, vince per 200 voti sulla Brigantini anche se l’intenzione è di chiedere il riconteggio visto la percentuale dello 0,13 che separa le due candidate. Buono il risultato di Marco Grimaldi di Liberi e Uguali intorno al 6,5 per cento, ben al di sopra del suo partito.

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