Da oggi, lunedì 3 gennaio, il Piemonte è in zona gialla. Dopo 28 settimane consecutive in bianco e una guerra all’ultimo dato i numeri in crescita di contagi ma soprattutto di ricoveri fanno balzare la regione tra quelle in giallo. In buona compagnia in realtà, visto che la maggior parte d’Italia ha cambiato colore in queste ore. E con pochi disagi dal momento che la principale misura, ovvero l’uso delle mascherine all’aperto era stata introdotta già con ordinanza regionale alla vigilia di Natale.
“Il Piemonte è arrivato in zona gialla tra le ultime Regioni in Italia, questo vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro e anche che la vaccinazione ha funzionato. Siamo tre punti sopra la media nazionale per quanto riguarda le terze dosi e con queste strutture riusciremo a fare ancora meglio, sempre invitando la gente a vaccinarsi”. Così il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, visitando l’hub vaccinale del Valentino a Torino che ha riaperto proprio questa mattina.
Intanto però la crescita di contagi e ricoveri che non si riesce a frenare fa temere che non ci si limiterà al giallo.
“Zona arancione? Al momento è impossibile fare previsioni” commenta Cirio aggiungendo come “Questa è la prima ondata che gestiamo lasciando tutto aperto, e grazie alle vaccinazioni siamo ampiamente sotto i limiti di capienza delle terapie ordinarie e intensive. Questo significa che abbiamo ancora margini molto ampi”.
“Questa quarta ondata – ha sottolineato Cirio – dura da dieci settimane, la terza ne durò sette. Questo perché, non avendo il lockdown, non c’è un calo automatico dei contagi, come avveniva invece nel passato”.
“Ma la campagna vaccinale – ha aggiunto il presidente della Regione – ha funzionato. Riusciremo a fare sempre meglio, invitando la gente a vaccinarsi in strutture come questa”.