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lunedì, 2 Dicembre 2024

E' morto Sergio Marchionne

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

La notizia delle condizioni irreversibili, in cui giaceva nella clinica svizzera dove era stato ricoverato per un intervento alla spalla, erano arrivate come un fulmine a ciel sereno lo scorso fine settimana. Inaspettate, costringendo la Fca a correre ai ripari e a nominare subito il suo successore. Poi il triste annuncio di John Elkann: “Sergio non tornerà”.
Ora arriva la notizia della morte di Sergio Marchionne. 66 anni compiuti il mese scorso, è morto nell’ospedale di Zurigo, dove si trovava da fine giugno per delle complicazioni postoperatorie. Al suo fianco i due figlio Alessio Giacomo e Johnatan Tyler e la compagna Manuela.
Come detto sulle sue condizioni è sempre stato mantenuto il più grande riserbo e anche se nella sua ultima uscita pubblica, pochi giorni prima del ricovero è parso molto affaticato, da Fca hanno sempre parlato solo di un intervento a una spalla, poco più che routine medica, senza che nessuno pensasse a questo finale tragico.
Sabato scorso il consiglio di amministrazione di Fca ha posto ufficialmente fine all’era Marchionne nominando i suoi successori. Ironia della sorte proprio nel giorno della sua morte il successore Mike Manley debutta davanti ai mercati presentando i dati del primo semestre 2018 di Fca.
Proprio Manley ha commentato la notizia della scomparsa di Marchionne definendola straziante: «Era un uomo unico e ci mancherà. Ho strascorso 9 anni parlando con Sergio ogni giorno e il mio cuore è spezzato. Il rapporto tra noi era basato sulla trasparenza, sulla focalizzazione sugli obiettivi e, cosa più importante di tutte, sul rispetto».
«Buon viaggio Sergio – continua ad illuminare». È invece il tweet del presidente della Juventus Andrea Agnelli.
«Esprimo cordoglio e affettuosa vicinanza alla famiglia di Sergio Marchionne. Perdiamo un protagonista appassionato della moderna storia industriale del nostro Paese, un uomo dalle grandi intuizioni e dalle progettualità ambiziose, abile negoziatore degli interessi legittimi di chi rappresentava. La sua capacità fu, da subito, quella di gestire l’azienda con una visione strategica di lungo termine. A chi lo ha attaccato, soprattutto in questi ultimi giorni, rivolgo un invito, quello di guardarsi attorno per verificare che da troppo tempo manca il corrispettivo di  Marchionne sulla ribalta politica e su quella sindacale, manca cioè una figura in grado di distinguersi per dinamismo, caparbietà e coraggio di portare avanti scelte non sempre popolari» è il commento del senatore torinese Pd Mauro Laus.
Anche la collega di partito alla Camera Silvia Fregolent ricorda Marchionne: «Come tutte le persone di potere anche Sergio Marchionne aveva delle contraddizioni su cui non è ora il momento di dare sentenze nette e riduttive. Marchionne ha avuto indiscutibilmente il merito di risanare e rilanciare la Fiat applicando all’industria la fantasia e la creatività del Made in Italy e conquistando i mercati mondiali. Sua l’intuizione e la capacità di vendere il modello italiano come valore aggiunto anche nel settore dell’automotive coniugando quindi sicurezza, versatilità, tecnologia con eleganza e bellezza soprattutto nei prodotti di fascia media, quelli cioè che producono fatturato, Pil e posti di lavoro. Con lui Torino è tornata ad essere la capitale mondiale dell’auto e vista la crisi degli ultimi decenni si tratta di un risultato prestigioso tutt’altro che scontato».
 

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