A pochi giorni dal voto in Emilia Luigi Di Maio è pronto a lasciare la guida del Movimento Cinque Stelle. Le voci che da tempo ribalzano dovrebbero trovare conferma proprio oggi.
Al posto suo un reggente: il viceministro dell’Interno Vito Crimi, a suo tempo primo capogruppo pentastellato al Senato. Sarà lui a capo del movimento per un periodo di transizione. Almeno fino a marzo quando a Torino verranno ospitati gli Stati Generali.
Tra poche ore l’annuncio. Intanto nel capoluogo piemontese la prima nota stampa sulla vicenda arriva da un fuoriuscito, l’ex consigliere comunale Aldo Curatella passato al gruppo misto: «Le ipotizzate dimissioni di Di Maio erano dovute almeno da fine 2018, a valle dei primi risultati elettorali deludenti dovuti alla sua guida politica».
«La sua nomina a leader del M5S nel 2017 – prosegue Curatella – ha stravolto la natura stessa del Movimento rendendolo verticistico e completamente avulso dai territori che sono stati isolati, soprattutto quando non in linea con il Di Maio e Casaleggio pensiero!»
«Queste dimissioni, se ci saranno, arriveranno in zona Cesarini – conclude – quando ormai il M5S è sulla via del tramonto avendo perso non solo lo spirito propulsivo degli inizi ma anche la capacità di affrontare le questioni nel merito, creando tra l’altro la struttura dei facilitatori per tenere sotto stretto controllo quel che resta del M5S!».