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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Di Maio 40 denari

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Susanna De Palma
Susanna De Palma
Laureata in Scienze Politiche. Giornalista professionista dal 2009. Fin dagli anni del liceo collabora con alcuni giornali locali torinesi, come la Voce del Popolo e Il Nostro Tempo. Dal 2005, pur mantenendo alcune collaborazioni, passa agli Uffici Stampa:Olimpiadi 2006, Giunta regionale, Ostensione della Sindone. Attualmente giornalista presso l'ufficio stampa del Consiglio regionale Piemonte.

Ladro. Bugiardo. Traditore. Così è passato alla storia Giuda Iscariota. Ma l’uomo il cui nome è divenuto sinonimo di falsità era anche l’unico che Gesù considerava amico. Così il popolo italiano è stato tradito dal suo fedele alleato, dall’uomo delle facili promesse e dei sogni porta a porta. Popolo che in questo giovedì santo è chiamato non solo alla passione ma anche al sacrificio…. e non è detto che però questa volta risorga.

Un tradimento ormai sotto gli occhi di tutti, così come sono crollate le aspettative che si alleviassero i patimenti economici delle famiglie italiane in difficoltà. Un tradimento che vale 40 denari, anzi 40 euro. Questo l’importo dell’assegno del reddito di cittadinanza che tanti cittadini riceveranno, al mese, in base ai dati incrociati di Isee e redditi familiari. Una cifra ben lontana sia dai 780 euro promessi in campagna elettorale, che dai circa 500 previsti dal “Decretone”.

Da martedì 16 aprile l’Inps ha iniziato a comunicare agli utenti tramite sms o messaggio di posta elettronica, se la richiesta di reddito è stata accolta e l’importo indicativo assegnato. A poche ore dalle comunicazioni la pagina Facebook di “Inps per la famiglia” ha avuto un picco di collegamenti e interazioni con utenti che, scoraggiati dalle somme di gran lunga inferiori rispetto a quelle che si aspettavano, non hanno esitato a esternare lamentele e insulti, beffati per di più dalle risposte degli stessi operatori che avrebbero dovuto dar loro certezze e, perché no, un po’ di sostegno. Si tratta sì di utenti, ma anche di storie e difficoltà personali, di persone alla ricerca di una qualche sicurezza in questo tempo incerto, in cui anche solo poche centinaia di euro in più possono aiutare a scacciare la crisi.

Per 40 denari il ministro Di Maio ha svenduto le speranze di quegli stessi cittadini che l’hanno portato al potere, che hanno creduto ai suoi “si” trasformatisi in “no” irremovibili, e pesanti come macigni, alle promesse diventate poi compromessi al ribasso.

Una trappola morale prima ancora che politica in cui sono caduti in tanti perché conquistati dalla bandiera dell’immacolata trasparenza ed onestà, sbandierata forse con troppa leggerezza, senza pesarne il reale significato e gli effetti che avrebbe avuto sui sogni della “povera” gente.

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