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domenica, 8 Settembre 2024

Demussoliniziamo Torino!

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Torino si prepara a “demussolinizzarsi” e in Sala Rossa si prevede bagarre. Dopo la scoperta choc della cittadinanza onoraria conferita al Duce l’11 maggio 1924 e l’analogo caso di Torre Pellice, in cui è già stata revocata, i consiglieri della maggioranza hanno deciso di porre rimedio.
È partita così una mozione appoggiata dagli esponenti del Partito Democratico Michele Paolino (capogruppo), Alessandro Altamura, Luca Cassiani, Giusi La Ganga, Maria Lucia Centillo, Marta Levi, Gioacchino Cuntrò, Silvio Viale, Gianni Ventura e da quelli di Sinistra Ecologia Libertà Michele Curto e Marco Grimaldi che chiede la destituzione immediata di Mussolini cittadino onorario.
Peccato che il consigliere comunale Angelo D’Amico, da poco confluito in Forza Italia, abbia subito polemizzato: «Volete fare una cosa inutile come togliere la cittadinanza data al Duce in un contesto storico ben preciso invece che dedicarvi a cose serie e ben più importanti per i cittadini? Allora dovrete fare i conti con me» ha detto, aprendo un dibattito tra i capigruppo per decidere come fare i conti con la mozione presentata dal Pd.
D’altra parte Michele Paolino risponde alle sue parole, chiarendo che «la questione Mussolini verrà affrontata e chiusa in un giorno, appunto perché non abbiamo alcuna intenzione di penalizzare minimamente il quotidiano lavoro amministrativo». Il capogruppo del Pd continua, affermando che «quella di D’Amico è una battaglia nostalgica», spalleggiato da Grimaldi di Sel, che aggiunge che «chi non vuole togliere la cittadinanza onoraria al Duce sono le stesse persone che vogliono impedire i diritti civili per tutti. Quello di oggi è un atto dovuto, che doveva accadere anni: stiamo solo rimediando ad una dimenticanza».
Anche Luca Cassiani, primo firmatario della mozione e membro del Pd, sottolinea che «si tratta solo di un gesto di civiltà giuridica: non si può paragonare Mussolini, che ha infangato Torino, a persone che l’hanno resa grande». Anche il capogruppo di Sel Michele Curto non ha dubbi: «È inaccettabile pensare di mantenere la cittadinanza onoraria al Duce – sostiene – va tolta all’istante, così come quegli ordigni che vengono trovati dopo 90 anni vanno disinnescati».
Paolino si sofferma anche sull’aspetto “legale” della faccenda: «A chi dice che un consiglio comunale non può annullare una cittadinanza onoraria rispondo che questa fu data da un commissariato, in pieno fascismo, quando le istituzioni democratiche erano state annullate – dice – si trattò di una scelta imposta, mentre il fatto che il consigliere D’Amico possa scatenare questa discussione dimostra che siamo in democrazia. In ogni caso qui si tratta di apologia del fascismo».
«Domani Mussolini non sarà più cittadino onorario di Torino – conclude Grimaldi – anche se ci dovesse volere tutta la notte».

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