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venerdì, 18 Ottobre 2024

Cuperlo contro Renzi: lascia la presidenza del Pd

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Aria di frattura all’interno del Partito Democratico. La gestione Renzi del Pd non piace, soprattutto dopo l’incontro tra il segretario del partito e Silvio Berlusconi.
A dimettersi dalla presidenza del Pd è Gianni Cuperlo, che aveva accettato l’incarico dopo la sconfitta alle primarie del centrosinistra.
Una lettera indirizzata proprio a Renzi, dove Cuperlo motiva la sua scelta di abbandonare, dopo che la minoranza all’interno del partito è stata sconfitta sulla proposta di legge elettorale.
«Mi dimetto perché sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l’omologazione, di linguaggio e pensiero. Mi dimetto perché voglio bene al Pd e voglio impegnarmi a rafforzare al suo interno idee e valori di quella sinistra ripensata senza la quale questo partito semplicemente cesserebbe di essere».
«Ancora ieri, e non per la prima volta, tu hai risposto a delle obiezioni politiche e di merito con un attacco di tipo personale», scrive Cuperlo.
«Tra i moltissimi difetti che mi riconosco – continua Cuperlo – non credo di avere mai sofferto dell’ansia di una collocazione. Ieri sera, a fine dei nostri lavori, esponenti della tua maggioranza hanno chiesto le mie dimissioni da presidente per il “livore” che avrei manifestato nel corso del mio intervento», scrive ricordando la dichiarazione della senatrice renziana Rosa Di Giorgi.
«Leggo da un dizionario on line che la definizione del termine corrisponde più o meno a “sentimento di invidia e rancore”. Ecco, caro segretario, non è così – aggiunge Cuperlo -. Non nutro alcun sentimento di invidia e tanto meno di rancore. Non ne avrei ragione dal momento che la politica, quando vissuta con passione, ti insegna a misurarti con la forza dei processi. E io questo realismo lo considero un segno della maturità».

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