Un assalto in stile squadrista e premeditato: non hanno dubbi i militanti del centro sociale Dordoni di Cremona nel descrivere l’aggressione avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri da parte di una cinquantina di neofascisti riconducibili a CasaPound.
Tutto è accaduto poco dopo le 18, a conclusione del derby Cremona-Mantova, occasione, questa, che sembra essere stata usata come pretesto dai fascisti per far confluire sul posto militanti di estrema destra provenienti da altre città.
All’interno del centro sociale c’erano 7-8 persone impegnate con lavori nello spazio, quando un primo gruppo di una decina di fascisti ha dato il via all’assalto, raggiunti poco dopo da altri 40, tutti armati di spranghe e bastoni.
Un militante del Dordoni di 49 anni, noto per la sua partecipazione alle lotte cremonesi, è stato violentemente colpito alla testa dai fascisti e da ieri sera si trova in ospedale, in coma farmacologico con una grave emorragia cerebrale. A quanto riferiscono i suoi compagni, prima che riuscissero a trarlo in salvo e chiamare i soccorsi i neofascisti si sono accaniti con calci sul suo corpo già a terra.
E all’indomani dell’episodio, le critiche vengono rivolte anche all’operato delle forze dell’ordine intervenute durante l’assalto, che si sarebbero limitate a identificare gli autori dell’aggressione per poi lasciarli andare, caricando successivamente i militanti del centro sociale che difendevano il proprio spazio, così da permettere la fuga al gruppo di neofascisti.
La notizia è in breve diventata virale sui social newtork e in seguito all’assalto diverse decine di antifascisti e militanti dei centri sociali di altre città hanno immediatamente raggiunto il Csa Dordoni: in un’assemblea serale hanno lanciato l’appello per un corteo antifascista nazionale a Cremona per questo sabato.
Manifestazioni e presidi dislocati nelle singole città sono previsti invece già per la giornata di oggi: a Torino l’appuntamento è stato dato dal Network Antagonista Torinese per le 17 di fronte alla sede universitaria di Palazzo Nuovo.