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sabato, 22 Marzo 2025

Lo strano caso dei manifesti “leghisti” di Sebastiao Salgado

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Resta ancora un mistero su chi ha stampato e “attacchinato” le foto di Sebastiao Salgado, apparse davanti all’università di Torino, Palazzo Nuovo, nei giorni scorsi, ma anche in altre vie a ridosso di piazza Vittorio Veneto. Un uso improprio degli scatti del noto fotografo, raffiguranti un bambino di colore morente in braccio ad uomo, visto che sopra c’è stampato “Stop invasione” e “Rimandiamoli a casa”. C’è anche il logo della Lega Nord.
Una denuncia sulla vicenda è già partita. A farla l’agenzia che in Italia rappresenta il fotografo brasiliano. «La denuncia è stata fatta per uso e abuso delle sue immagini e fortemente diffamatorie, visto che sono contrari al messaggio razzista del manifesto». Ma un’altra denuncia, sempre contro ignoti, potrebbe partire dalla Lega Nord, che sostiene di non aver nulla a che vedere con quei manifesti. Roberto Cota infatti ha fatto sapere che il loro simbolo è stato utilizzato da altri.
Intanto la procura del capoluogo piemontese ha aperto un fascicolo e dato il compito alla polizia di indagare sulka vicenda. Tra le ipotesi di reato che potrebbero essere formulate oltre a quelle di violazione dei diritti d’autore anche quello di odio raziale.

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