Erano in tanti in centro a Torino a manifestare contro l’imposizione dei vaccini e non solo. Un mondo eterogeneo che rifiuta, invocando la libertà di scelta terapeutica, i vaccini incognita e soprattutto la loro imposizione senza, a lor dire, adeguate sperimentazioni.
Nel loro decalogo, sintetizzato dalla sigla 3 V verità e libertà, e dallo slogan “Viviamo liberi e senza paure”, viene ribadito il rifiuto del mostro 5G, per un benessere della salute pubblica e personale. Un discorso legato al No verso pesticidi e OGM e, ovviamente, all’elettrosmog in cui siamo effettivamente immersi.
Un movimento, quello genericamente definito No Vax, che si riconosce, con diverse sfumature, in una serie di obiettivi che si rifanno alla filosofia della “decrescita felice” auspicato da Serge Latouche. Tra i pasionari di questo movimento vi sono ora i più grandi delusi della svolta pentastellata e alcuni precisano “è da molto prima dell’avvio dei governi Conte che sono rimasto deluso da quel Grillo che aveva animato tante speranze”.
Il decalogo No Vax predica un alquanto problematico ritorno a una moneta nazionale sovrana che dovrebbe affiancarsi , qui il discorso è poco chiaro, all’Euro.
Ma più che i tecnicismi finanziari si esprime un netto rifiuto a quelli che vengono definiti i ricatti di Bruxelles e gli abusi della finanza.
Covid, No Vax, 5G e uscita all’Euro: la protesta in scena a Torino
Altri punti significativi, sul piano economico, riguardano un alquanto difficoltoso rifiuto delle transazioni attraverso la moneta elettronica. Un No ai bacomat “per un sano ritorno al contante che andrebbe in ogni modo facilitato”. Vi è poi il rifiuto del MES e del Recovery Found, strumenti definiti assolutamente inutili e dannosi per la nostra economia. E dare dell’inutile a una valanga di soldi Un ulteriore allarme riguarda i pericoli legati alla tutela della privacy per i più che fondati eccessi conseguenza dell’iper e sottile invasività del mondo informatico. Questo anche se in Italia, in campo di digitalizzazione, siamo in forte ritardo.
Altri temi auspicati e sollecitati sono quelli sovranità energetica e della centralità dell’arte, della bellezza e della cultura, mentre si esprime un secco No alla didattica a distanza. Il tutto inserito in un proclama che dichiara fedeltà ai principi Costituzionali.
Un’area critica che trova linfa nei tanti e diffusi dubbi verso i discussi vaccini sempre più imposti. Certo vi è il bisogno assoluto di una ripresa e di un pronto ritorno alla normalità, con misure in grado di mettere fine alla pandemia. Quello No Vax è un approccio, con riflessi di taglio situazionista e utopista, che però trova motivazioni nei timori insiti ad un quadro carico di incertezze sul futuro e ad una comunicazione condita, specie sui social, da valanghe di notizie fake e interventi di pseudo esperti che proclamano le loro discutibili verità.
Un atteggiamento critico, ma anche con risvolti opportunistici, molto diffuso tra le persone in Italia, anche tra molti che certamente non si ritengono No Vax si può sintetizzare nelle risposte a questa domanda: – “Allora ti vaccini ? –
– “ Umm… penso proprio di sì, ma intanto aspetto. Vediamo gli sviluppi.., magari farò quello russo” e si sorride.-