La Corte dei Conti del Piemonte chiama in causa la Corte Costituzionale sulla questione del disavanzo, di molto superiore alle attese. Non si tratta, infatti, di 390 milioni come indicato dagli uffici della Regione, ma di ben 229 miliardi. Lo ha riferito, come detto, la Corte dei Conti, che ha parificato il rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2013. Ha però aggiunto alcune voci di passività e sollevato una questione di legittimità costituzionale. Per la prima volta una Corte dei Conti interessa la Corte Costituzionale su un tema che riguarda tutte le regioni italiane. La querelle riguarda l’applicazione del decreto 35 “sblocca crediti” grazie al quale la Regione Piemonte aveva ottenuto dallo Stato due miliardi e mezzo contabilizzati come mutui. Le casse del Piemonte, insomma, sembrerebbero proprio essere vuote.