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domenica, 8 Settembre 2024

Coronavirus, chiusi la metà degli alberghi di Torino

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il 50 per cento degli alberghi torinesi sceglie la strada della chiusura temporanea per abbattere i costi di gestione, «nell’attesa che il governo definisca le forme di sostegno alle imprese del settore». A rendere noto il dato Federalberghi Torino, che ricorda che «in diverse occasioni e con diverse modalità l’Associazione degli imprenditori alberghieri torinesi ha già chiesto a enti locali e governo di prevedere l’esonero da tutte le imposte locali e fondi di emergenza destinati direttamente alle imprese del settore».

«La scorsa settimana abbiamo resistito e tenuto aperte le strutture in attesa dell’evolversi della situazione sul nostro territorio – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – oggi, dopo che l’ultimo Dpcm ha esteso la zona protetta a tutto il territorio nazionale, molte strutture stanno valutando l’opportunita’ di chiudere temporaneamente per contenere le perdite e preservare i livelli occupazionali. Di fronte a una crisi senza precedenti – conclude – non esistono altre strade per resistere, nell’attesa che il governo e gli enti locali diano corso alle procedure per assicurare forme di sostegno alle imprese e ai dipendenti, con la speranza che questa emergenza possa risolversi il prima possibile».

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