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domenica, 8 Settembre 2024

Cooperativa Astra: “Operatori funebri esclusi da piano vaccinale, ma ogni giorno esposti a rischio contagio”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Un appello per chiedere alla Regione Piemonte di considerare anche gli operatori dei servizi funebri tra le categorie essenziali per la priorità ai vaccini. A lanciarlo è Astra, cooperativa di Onoranze Funebri che da 70 anni opera sul territorio piemontese. 

Infatti, pur lavorando quotidianamente a contatto con il Covid la categoria non è tra quelle incluse nel piano vaccinale della Regione per avere i vaccini, ma i singoli operatori dovranno accedere in base alla loro fascia di età. 

Come spiega Pier Luigi Passoni, presidente di Astra: “La Cooperativa non è intervenuta finora per il rispetto verso le categorie sanitarie maggiormente esposte alla possibilità di contagio come medici, infermieri e operatori socio sanitari. Ora, però, che si inizia a discutere del piano di vaccinazione di massa, ci sentiamo in dovere di richiamare l’attenzione sulla situazione che quotidianamente vivono i lavoratori e le lavoratrici di questo comparto professionale”.

Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 gli addetti ai servizi funebri sono ogni giorno in contatto con personale ospedaliero e delle RSA, con le salme dei defunti e con i familiari delle vittime di Covid, situazioni ad alto rischio di contagio. “Non è possibile che non venga riconosciuto questo rischio elevatissimo nei confronti degli operatori delle onoranze funebri. – Prosegue Passoni – Non vogliamo assolutamente mettere in discussione la precedenza riservata alle categorie professionali sanitarie, a cui va il nostro rispetto e ringraziamento, ma chiediamo garanzie per poter svolgere l’attività professionale in sicurezza per tutti i lavoratori e le lavoratrici delle onoranze funebri”. 

Insomma, consentire agli operatori funebri di accedere al vaccino è riconoscere il “rischio legato all’attività professionale, con l’obiettivo di garantire a tutti il diritto alla sicurezza sul lavoro” conclude Passoni.

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