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domenica, 8 Settembre 2024

Comunità montane e rurali si sentono ignorate dalla riforma elettorale

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«Non si devono considerare i collegi solo per il numero di elettori». Le associazioni Alte terre e Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) hanno così lanciato il loro allarme sulla bozza di riforma elettorale, che si avvia alla discussione in Prima Commissione alla Camera. Una riforma che, denunciano le due associazioni, potrebbe quasi cancellare la presenza di rappresentanti delle comunità montane e rurali.
Ma, permanendo questi presupposti della riforma elettorale, realtà importanti del territorio da un punto di vista culturale e storico ricche di tradizioni e specificità rischierebbero di non avere voce in un Parlamento.
La critica delle comunità rurali e montane punta il dito contro quel punto della riforma che prevede la costituzione di ampi collegi plurinominali (da 288 a 576 000 elettori ) con liste bloccate. Un fatto che potrebbe in Piemonte eliminare la rappresentanza di realtà come la provincia di Asti, Vercelli e Verbano Cusio Ossola. Insomma i giochi si baserebbero principalmente su rappresentanze legate ai grandi centri urbani.
Aree a bassa densità abitativa rischierebbero invece di non essere presenti nel Parlamento. Per questo le associazioni chiedono che nella formazione dei collegi vengano considerate oltre il dato numerico degli elettori. anche fattori come l’omogeneità culturale e territoriale di certe aree . In Piemonte 150 sindaci hanno espresso il loro favore verso i collegi uninominali.
Moreno D’Angelo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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