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sabato, 27 Luglio 2024

Il Comune registra il figlio di due madri. Prima volta in Italia

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«Oggi non si è solo scritto un atto. Un nome su un foglio. Si è scritta una pagina importante della nostra Storia». La consigliera comunale Chiara Foglietta non nasconde l’emozione. Oggi Niccolò Pietro, figlio suo e della compagna Michela Ghisleni, è stato ufficialmente registrato con due madri.
È la prima volta che questo accade in Italia. Aggiunge Foglietta: «Abbiamo aperto una strada importante per tutte le coppie che si trovano nella nostra stessa situazione, abbiamo dato coraggio a quelle donne che non hanno più intenzione di dichiarare il falso».
Una settimana fa l’anagrafe di Torino aveva negato la registrazione. Dopo che era scoppiato il caso la sindaca di Torino, Chiara Appendino, aveva assicurato che ci sarebbe stata un’inversione di marcia e che i figli di entrambi i genitori nati all’estero o in Italia da coppie omosessuali residenti in città sarebbero stati iscritti al registo.
E così oggi, 23 aprile, A Palazzo Civico, alle 11.05, la sindaca, in qualità di ufficiale di Stato Civile, ha apportato «l’annotazione sull’atto nascita per attestare il riconoscimento di figli da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso».
Tre le coppie che hanno ricevuto il riconoscimento dalla Città e i registri sono stati modificati per quattro bambini.
«Torino – spiega la sindaca Chiara Appendino – è la prima città italiana a consentire alle coppie omogenitoriali di veder riconosciuto il diritto ai loro figli di avere entrambi i genitori. Con un’annotazione all’atto che accoglie l’istanza di riconoscimento e di genitorialità avanzata da entrambi i componenti della coppia la Città ha messo in pratica una soluzione che consentirà a tutte le coppie di persone dello stesso sesso con figli ad essere riconosciute come famiglie. Speriamo di aver generato – anche con il supporto del Coordinamento Torino Pride – l’avvio di un percorso che adegui l’attuale sistema normativo all’evolvere della società civile».
«In questo ambito dal punto di vista normativo esiste un vuoto che deve essere assolutamente colmato per non ledere i legittimi diritti dei bambini e delle bambine – ha aggiunto l’assessore ai servizi demografici, Paola Pisano. A Torino abbiamo a adottato una soluzione che concilia le norme vigenti con le richieste degli interessati; al contempo abbiamo avviato un confronto con altre amministrazioni e istituzioni», conclude Appendino.
 
foto dal profilo Facebook di Chiara Foglietta

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