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sabato, 27 Luglio 2024

Il Comune paga poco e male. Triplicato il tempo medio di pagamento dei fornitori

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Carlo Savoldelli
Carlo Savoldelli
Carlo Savoldelli è un pseudonimo collettivo utilizzato da un numero imprecisato di collaboratori nato per proporre ai lettori di Nuova Società inchieste giornalistiche documentate. Del collettivo fanno parte giornalisti, studenti e professionisti per un giornalismo lento e approfondito.

A sentir l’ottimista assessore Sergio Rolando, intervenuto alla presentazione dell’ultimo Bilancio del Comune, quello del 2018, i conti del Comune non destano preoccupazione. L’ottimismo, si sa, è contagioso in chi governa: persino l’ultimo rapporto Rota ha ammonito circa la tendenza della politica ad autocelebrarsi.
Eppure, solo qualche settimana fa la Giunta pentastellata era ricorsa ad un accordo straordinario con il gruppo IREN per dilazionare in più anni (lasciandoli così ai posteri) i debiti per le fatture dei servizi di manutenzione e nettezza urbana maturati tra il 2016 e il 2017. Non debiti “vecchi” dunque, ma maturati già sotto l’amministrazione Appendino. E si parla di centinaia di milioni di euro.
Ma la conferma che la gestione Cinque Stelle dei conti si stia delineando come molto fumo e poco arrosto arriva da un dato ufficiale pubblicato pochi giorni fa sul sito “Amministrazione trasparente” del Comune: nel primo trimestre del 2018 i tempi medi di pagamento in giorno ha superato i cento giorni. Esattamente 103 giorni . Il dato è inedito. (Leggi qui)
E sul sito della città è possibile anche vederne l’andamento nel tempo.
Erano 56 giorni al primo trimestre 2017, 33 giorni al primo trimestre 2016 e 34 giorni al primo trimestre 2015. Insomma, se le politiche per recuperare margini di cassa erano il fulcro delle manovre della Giunta pentastellata, è possibile metterne in discussione l’efficacia. La media di tutto il 2017 è stata 81 giorni.

Ad aggravare il tutto, una piccola nota a margine: il dato in giorni rappresenta il ritardo (in giorni, appunto) sulla scadenza ordinaria della fattura in pagamento. E in questo vengono considerate solo le fatture scadute e effettivamente pagate entro il trimestre. Non vengono considerate tutte le fatture scadute ma non ancora effettivamente pagate che restano invece nel debito generale.
Insomma, se il risanamento passa attraverso il rinvio dei debiti (Gtt e i Mutui cassa depositi rinegoziati  ) e il non pagare i fornitori, è lecito dubitare che la strada intrapresa sia fruttuosa per la Città, o come si ama dire, nell’interesse dei torinesi.

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