Piero Fassino incontra ad Avigliana i sindaci della zona di Ivrea. Tema del faccia a faccia la nuova legge, in via d’approvazione sulla nascita delle aree metropolitane.
Si tratta di un secondo appuntamento, dopo quello della scorsa settimana tra Fassino e i primi cittadini di Pinerolo, Ivrea, Ciriè e Susa. «Applico la legge per discutere insieme ai 315 Comuni del torinese come avviare la città metropolitana – spiega Fassino – va chiarito che andiamo verso la istituzionalizzazione di una dimensione metropolitana che nei fatti esiste già per molti aspetti, basta pensare a Gtt e Smat».
«Nessun Comune perde le sue titolarità e la città metropolitana – continua il sindaco di Torino – non sostituisce nessuna delle responsabilità che sono oggi in capo ai Comuni. La legge su questo è chiara». E aggiunge che «la città metropolitana viene istituita per gestire insieme le politiche di interesse dell’intera area».
Poi Fassino entra nel merito della polemica sull’imperialismo torinese, che si rafforzerebbe con la nuova legge. «L’accusa avanzata nei confronti del Comune di Torino – risponde – di assorbire strutture e competenze della Provincia è sciocca. Le strutture rimangono, il Comune di Torino continua ad amministrare le sue competenze con le sue strutture, non assorbe quelle della Provincia, i cui duemila dipendenti diventeranno dipendenti del sindaco metropolitano e gestiranno le competenze della città metropolitana». «Per quanto riguarda il sindaco metropolitano c’è da dire che in un’unica persona vengono unificate due responsabilità, che però dal punto di vista della gestione delle strutture rimangono distinte», conclude Fassino.
Dopo l’incontro di Avigliana ci sarà un altro appuntamento. Stavolta il sindaco del capoluogo piemontese incontrerà il 1 aprile i colleghi dei 50 Comuni della cintura torinese.
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