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sabato, 27 Luglio 2024

Città metropolitana, bocciato il bilancio di previsione. Grippo: “Il tentativo di Appendino è fallito”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di A.D.

«Il tentativo di Chiara Appendino di incassare dai sindaci della città metropolitana una cambiale in bianco è fallito». Il commento di Maria Grazia Grippo, consigliera della lista “Città per città” è la sintesi di quanto è avvenuto nella conferenza metropolitana dopo la bocciatura del bilancio di previsione per il 2016 e del documento unico di programmazione per il 2017/2018.
A Chiara Appendino servivano 106 voti a favore, invece su 148 votanti 67 si sono astenuti, 2 si sono dichiarati contrari e soltanto 79 sono stati favorevoli. Per l’Appendino un campanello d’allarme: qui non è Palazzo di Città a Torino, dove in Sala rossa a farla da padroni ci sono 24 consiglieri pentastellati. Qui in corso Inghilterra deve scendere per forza a patti. Anche se non è detto che ciò basti.
«Quanto accaduto oggi è allo stato dell’arte – continua la Grippo – e con questo dovrà fare i conti la sindaca se non vuole ripetere i brutti scivoloni come quello di Smat».
«L’apertura tardiva alla condivisione delle scelte con i territori avvenuta attraverso la presentazione di un nostro documento è un buon viatico per il futuro, ma è un percorso obbligatorio all’interno del consiglio».
Della stessa opinione anche i consiglieri Vincenzo Barrea e Alberto Avetta, anche loro di Città per città: «Oggi Chiara Appendino e il movimento 5Stelle hanno avuto la “chiara” dimostrazione che governano la città metropolitana senza maggioranza. Non sono riusciti a farsi ratificare dall’assemblea dei sindaci dei 315 comuni il bilancio di previsione. Appendino e il Movimento 5 Stelle, se vogliono nei prossimi 5 anni affrontare i problemi del territorio, hanno il dovere di condividere le scelte».

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