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domenica, 8 Settembre 2024

Chiude l’ospedale da campo del Valentino. Foglietta: “La Regione Piemonte crede di giocare con i lego”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Chiude l’ospedale da campo montato nel V padiglione del parco del Valentino e destinato ai pazienti Covid a bassa intensità. La struttura era stata inaugurata un mese fa ed era costata 1,5 milioni di euro. Ma degli oltre 400 posti previsti non ha mai riempito più di 21 letti. E così, visto anche la curva calante dei contagi, chiuderà. Le tende resteranno però montate nel caso di una terza ondata e poi per la campagna di vaccinazione. 

L’apertura e chiusura in poco tempo lascia alcune perplessità, come spiega la vicecapogruppo del Pd in Consiglio Comunale Chiara Foglietta: “Costi e tempistiche ci obbligano a porci delle domande sulla modalità con cui vengono affrontate le emergenze nella nostra Regione e nel nostro Paese, ci portano a chiederci perché ci sia la necessità di rispondere alle domande urgenti con azioni temporanee”.

“Anche di fronte all’agire di fretta si può scegliere con quale visione intervenire: se pensare che l’intervento sia il primo mattone verso altro – magari quei presidi territoriali di cui tutti parlano – o sia una scatola da prendere e poi buttare via” prosegue Foglietta.

“Perché le risorse pubbliche non possono essere destinate a interventi strutturali che rimangono nel tempo anche in circostanze che sembrano temporali? – si domanda l’esponente Dem – Oggi il problema si chiama Covid, ma domani potrebbe avere un altro nome e noi non potremo più permetterci di essere impreparati, avere strutture obsolete, personale carente. Dunque oggi mi chiedo: c’era una logica nelle scelte fatte, preparazione, pensiero lungo o solo comunicazione?

“Chi mi conosce sa che sono un’amante sfegatata dei Lego, ma sono una professionista della sanità e preferirei lasciare il “monta e smonta” ai mattoncini colorati e al mio (sempre più scarso) tempo libero. Quando tutto questo sarà finito, avremo bisogno di avere parecchie risposte. Non si tratta di sciacallaggio, ma di semplice serietà” conclude Foglietta.

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