La tecnologia fa passi da gigante e continua a cambiare le abitudini degli italiani, sempre più propensi all’uso di strumenti digitali per effettuare acquisti e pagamenti: è ciò che emerge dal rapporto presentato da Minsait Payments, che evidenzia come ormai più della metà degli italiani preferisca carte e smartphone ai classici contanti. Ecco il punto della situazione.
Sicurezza e praticità, perché i consumatori scelgono i pagamenti digitali
La scelta di rivolgersi ai pagamenti in formato digitale trova diverse motivazioni, che ormai mettono d’accordo le diverse fasce di utenza. I pagamenti online, sia per quanto riguarda gli acquisti negli e-commerce che quelli nei negozi fisici, non sono più appannaggio delle sole fasce più giovani considerate native digitali, ma rappresentano azioni quotidiane anche per quelle categorie anagrafiche più “tradizionaliste”.
Aver reso questa opzione molto più facile e alla portata di tutti è sicuramente una delle ragioni per cui i consumatori si rivolgono ormai ogni giorno agli strumenti digitali, che non richiedono particolari conoscenze tecnologiche per poter essere utilizzate sui vari canali commerciali. Peraltro, se consideriamo l’ampia diffusione degli smartphone e di internet, non è da sottovalutare la praticità di avere sempre tutto a portata di mano.
Non solo, a favorire l’uso dei sistemi di pagamento online è anche l’ormai elevato livello di sicurezza raggiunto da queste soluzioni, dotate di protocolli in grado di proteggere
efficacemente i dati degli utenti. Il miglioramento delle tecnologie di pagamento ha favorito non solo l’uso di carte e smartphone all’interno dei negozi fisici ma è stato fondamentale anche nel boom dell’e-commerce e dei servizi di intrattenimento digitale, dove per esempio sono ormai all’ordine del giorno le transazioni per utilizzare svaghi come le slot online o per sottoscrivere abbonamenti a portali e app per la fruizione di contenuti in streaming.
Sicurezza dei pagamenti: com’è migliorata nel corso degli anni
Uno dei maggiori ostacoli alla diffusione dei pagamenti digitali è stata negli anni passati la scarsa fiducia dei consumatori verso un canale nuovo e sconosciuto. La paura di poter essere intercettati dagli hacker e di vedersi svuotare il conto ha accompagnato per lungo tempo ampie fette di utenti, che alla conta dei fatti hanno continuato a optare per la materialità dei contanti.
In realtà, proprio la sicurezza è oggi uno dei punti di forza dei pagamenti online, protetti da sistemi avanzati in grado di criptare le informazioni e di rendere quasi impossibile la clonazione dei dati. Tutti i sistemi di pagamento prevedono in primo luogo l’uso di un codice personale, un PIN o una password, che già di per sé impediscono a terzi di operare senza conoscere questa informazione, ma attualmente vi sono molte altre opzioni in grado di fornire un’ulteriore protezione delle transazioni.
Pensiamo, per esempio, alle doppie chiavi di sicurezza, ossia delle password temporanee che vengono generate per confermare un’operazione e che possono essere conosciute solo dal titolare del conto o della carta, ma anche ai cosiddetti dati biometrici, che legano indissolubilmente lo strumento di pagamento al singolo individuo e a sue caratteristiche non riproducibili, come l’impronta digitale e la lettura dell’iride.
Insomma, si va sempre più verso sistemi in grado di tutelare la privacy degli utenti a 360 gradi e di garantire la segretezza di ogni singola operazione, un passaggio che porterà a un’ulteriore riduzione dei contanti, a una maggiore tracciabilità e, di conseguenza, all’aumento degli introiti statali, il tutto semplificando la vita dei cittadini.