“I trasporti pubblici sono da rivedere e privilegiare. La raccolta differenziata e la pulizia del quartiere non va bene, troppo traffico, posteggi allo sbando, e notiamo la scarsa presenza dei vigili.
E’ il j’accuse di Cesare, storico portavoce del Comitato di quartiere spontaneo della Vanchiglietta, che ricorda come siano problemi di tutta la città.
I volontari del Comitato, attivo da decenni nel quartiere in servizi verso persone in difficoltà e consulenze, hanno sviluppato una serie di proposte che partono dalla viabilità, con l’esigenza di migliorarlo attraverso tratte riservate il trasporto pubblico sul modello europeo. Tutto questo in attesa che si realizzi la sospirata linea 2 della metropolitana. Un discorso che in ogni caso vedrà la luce tra diverso tempo.
Il comitato ribadisce con forza la questione posteggi che resta quanto mai grave nel quartiere. Da Corso Tortona a Ponte Sassi, trovare un posto auto è spesso un incubo. Un fenomeno legato al fiume di pendolari che, nei giorni lavorativi, arrivano da ogni dove per posteggiare senza pedaggio e poi raggiungere il centro con i mezzi pubblici.
Una questione che risulta aggravata dalle continue aperture di dehors. Nel Comitato inoltre si stigmatizza sui troppi permessi parcheggio per disabili per i quali si richiedono verifiche e periodici controlli.
Le proposte per affrontare parcheggio selvaggio e degrado urbano, oltre a tratte preferenziali e potenziamento del servizio, vedono necessaria una revisione dei percorsi e l’adozione di agevolazioni e convenzioni per indirizzare una fetta più ampia di popolazione verso l’utilizzo dei mezzi pubblici. Viene inoltre sollecitato il ripristino di una linea circolare per la Città.
Tutto questo per dare respiro e limitare l’intasamento del traffico automobilistico seguendo gli esempi di alcune capitali europee.
Per porre all’attenzione delle autorità cittadine queste proposte verrà lanciata una nuova petizione, sul modello di quella che, prima dell’emergenza Covid, riuscì a raccogliere circa 2.000 firme nel quartiere.
Le questioni prese in esame hanno pesanti riflessi in termini di inquinamento su una città che, oltre ad essere con l’aria carica di Co2, con frequenti sforamenti dei limiti di legge, registra ormai da mesi l’assenza di pioggia.
L’obiettivo è quello di limitare il soffocante flusso di auto nei centri urbani. Questo in un Paese che vanta il più alto numero di auto pro capite rispetto al resto d’Europa. Non è infatti un caso se in Germania e Francia, dove il trasporto pubblico è più efficiente e le reti preferenziali una costante, le auto siano di fatto quasi bandite dai centri urbani.
In conclusione alcuni dati: nel 2019 in Italia si contavano 663 auto ogni mille abitanti contro 574 della Germania, 519 della Spagna e 482 della Francia. Essendo una nazione nel complesso più grande, la Germania resta la nazione con il maggior numero complessivo di veicoli: 47,7 milioni contro i 39,6 italiani. Una ultima curiosità: è la Val d’Aosta a registrare il numero più elevato di auto per persona (1,79). Praticamente più di una a testa escludendo minorenni e persone prive di patente.