Non c’è nessun responsabile per la morte di Carlo Giuliani, il 20 luglio del 2001 durante i giorni del G8 di Genova. Il giudice Daniela Canepa ha infatti respinto i ricorsi presentati dalla famiglia e in cui gli avvocati Gilberto Pagani e Dario Rossi chiedevano la responsabilità civile e un risarcimento dai Ministeri della Difesa e dell’Interno.
In particolare nel ricorso depositato venivano citati il vicequestore Adriano Lauro, incaricato della gestione dell’ordine pubblico in piazza Alimonda, e Mario Placanica, il carabiniere che sparò il colpo che uccise Giuliani. Ma nelle motivazioni del giudice si legge invece che: “Non c’è dubbio, sulla base della ricostruzione dei fatti minuziosamente effettuata, che Placanica, comandato in servizio di ordine pubblico, fosse pienamente legittimato a fare uso delle armi quando ricorressero i presupposti della necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all’Autorità”.
Sempre nelle carte firmate dal giudice si legge anche che “la situazione in cui Placanica si è trovato ad agire fosse di estrema violenza volta a destabilizzare l’ordine pubblico ed in atto nei confronti delle stesse forze dell’ordine” e in particolare “il gesto di Giuliani non è stato una isolata aggressione, ma solo una delle fasi di una violenta aggressione” per cui “Mario Placanica aveva a disposizione un solo mezzo per fronteggiare la violenza posta in essere nei suoi confronti e l’aggressione all’integrità fisica, se non addirittura alla vita, propria e dei compagni: l’arma”.
La famiglia di Giuliani dovrà ora decidere se presentare ricorso in appello.