Occuparsi dei temi legati alla disabilità significa occuparsi di noi stessi perché nell’intervenire a rimuovere ostacoli che impediscono una vita libera, autonoma e indipendente si afferma che una vita con queste caratteristiche è un diritto di tutti.
In questi giorni il Consiglio della Regione Piemonte nel respingere – senza neppure motivare – una serie di proposte che potevano migliorare la vita a migliaia di persone (senza oneri economici per la Regione) ha nei fatti affermato l’opposto: che la libertà e l’autonomia non sono un diritto e che non sono questi i principi di cui si basa la loro azione.
Eppure si trattava di proposte concrete e frutto di un lavoro di analisi e confronto ampio e approfondito, interventi di cui la nostra società ha bisogno come acqua nel deserto perché il “dopo di noi” preveda una vita dignitosa per tutti: si pensi a titolo di esempio tra i tanti al fatto che solo il 5 per cento delle persone con disabilità intellettiva trova un lavoro.
In particolare spiace che sia stata negata la possibilità alle associazioni che si occupano di disabilità di far parte delle commissioni regionali apposite: sarebbe stato un contributo di chi è sul fronte tale che avrebbe aiutato a passare dalle parole ai fatti.
Ancora di più, è grave che si sia mancata l’occasione per introdurre delle regole in tema di Disability manager, come invece ha timidamente cominciato a fare la regione Lombardia.
Permettere anche alle piccole e medie aziende nonché ai comuni grandi e piccoli di beneficiare dell’azione di un professionista che si sarebbe occupato di aiutare e valorizzare non solo i dipendenti con disabilità, ma anche i dipendenti che a casa sono caregivers di una persona disabile (compresi gli anziani), avrebbe permesso un passo avanti importante verso una migliore qualità della vita di tutti noi.
Abbiamo fortemente bisogno di trasformare il contesto in cui viviamo in un mondo disability friendly: visto che non possiamo fermarci di fronte a questo ‘incidente’ dovuto alla superficialità o all’ottusità di parte della politica sarà importante che siano le aziende e i comuni a farsi carico di questi interventi.
Tra i comuni che possono comunque realizzare alcune delle idee innovative proposte a livello regionale, Venaria non si tirerà indietro: anzi contribuirà a creare con azioni concrete un modello di comunità cittadina dove chiunque sia aiutato a superare i propri limiti.
Franco Carlando