I deputati leghisti Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera e segretario piemontese, e Alessandro Benvenuto, responsabile provinciale torinese, e il collega di Forza Italia Paolo Zangrillo sono stati iscritti al registro degli indagati per il reato di “falsificazione materiale mediante alterazione e/o sostituzione di atto vero destinato a operazione elettorale”.
La vicenda su cui si incentra l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal pubblico ministero Gianfranco Colace riguarda l’esclusione del candidato al consiglio comunale di Moncalieri Stefano Zacà dalla lista elettorale.
Il politico, un tempo capogruppo di Forza Italia, era poi passato al Carroccio ma per accordi tra i due partiti il suo nome venne escluso all’ultimo dalla lista dei candidati delle amministrative dello scorso maggio.
Vicenda per cui lo stesso Zacà era ricorso al Tar vincendo la causa e venendo riammesso. Tuttavia a mettere in dubbio la validità della lista presentata dalla Lega sono stati i Radicali Italiani che hanno presentato un esposto in procura da cui è partita l’inchiesta.
Secondo i Radicali, infatti, non ci sarebbe stato il tempo di raccogliere le firme necessarie sui nuovi moduli senza il nome del candidato Zacà. “Sul 90% dei moduli di raccolta firme depositati dalla Lega a Moncalieri per la presentazione della sua lista il nome del candidato Stefano Zacà era stato cancellato a penna – aveva sostenuto lo scorso agosto Giulio Manfredi dei Radicali Italiani – Se ciò corrisponde al vero, quei moduli sono nulli. I cittadini avevano firmato per una lista in cui c’era anche Stefano Zacà e la loro firma è stata autenticata da un pubblico ufficiale. Quei moduli non possono essere più modificati, a pena di nullità”.