Il consigliere comunale Alberto Morano è indagato insieme ad altre persone per tentata concussione. L’accusa riguarda un’inchiesta sul locale Cacao partita dopo che i gestori Claudio Barulli e il legale rappresentante dell società Kronos Srl e suo genero Alessandro Mautino, avevano presentato un esposto alla Procura su una presunta estorsione.
Secondo il pubblico ministero Gianfranco Colace l’ex candidato sindaco, che da consigliere ha portato avanti una battaglia su locale, il quale nonostante un abuso edilizio accertato è stato riaperto in tempi brevi, avrebbe chiesto duecento mila euro in cambio della cessazione degli attacchi in Sala Rossa.
Insieme al notaio altre tre indagati: Ferdinando Montalbano, ex gestore della discoteca Ippopotamo, Angelo D’Amico, ex consigliere comunale e l’impreditore Antonio Biondino.
Il denaro, sempre secondo l’accusa, sarebbe stato chiesto in due occasioni dal Biondino e poi da D’Amico e Montalbano
Morano, difeso dall’avvocato Alberto Mittone, ha chiesto di essere ascoltato dagli inquirenti: la linea difensiva è che i tre abbiano usato il nome del consigliere comunale per ottenere il denaro.
Gli uffici del notaio sono stati perquisiti, i computer e tablet sequestrati, mentre l’assessore Alberto Sacco è stato ascoltato nei giorni scorsi, come testimone.