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martedì, 22 Ottobre 2024

Blitz di CasaPound all'Embraco: "Occupiamo la fabbrica”

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Militanti di CasaPound Italia in azione a Riva di Chieri, in provincia di Torino. Nella notte è stato affisso uno striscione fuori dai cancelli, ormai chiusi, dell’Embraco: “Occupiamo la fabbrica”.

Marco Racca con Simone Di Stefano

Un blitz “rivendicato” dai candidati alla Camera dei Deputati per CasaPound Italia, Marco Racca e Matteo Rossino: «Siamo pronti a sostenere gli operai qualora volessero occupare la fabbrica ed impedirne la chiusura – spiegano i due candidati – I militanti di CasaPound Italia sono pronti a sostenere gli operai che decidessero di occupare lo stabilimento per espropriarlo, di fatto, a questi personaggi senza scrupoli della Embraco».
 
Il sostengo offerto mette in campo vari professionisti, secondo CasaPound. «Abbiamo commercialisti, consulenti aziendali ed avvocati pronti ad aiutare gli operai della Embraco qualora intendessero occupare e mandare avanti da soli la produzione nello stabilimento – assicurano Racca e Rossino – Possiamo inaugurare una nuova stagione di lotte per la difesa del lavoro, oltre i soliti vecchi fallimentari schemi proposti dai sindacati. Questo polo industriale, vanto per tutto il territorio, non può chiudere così. Qui ci sono operai qualificati e volenterosi che possono mandare avanti l’azienda anche senza la Whirlpool e la Embraco».
 
Matteo Rossino

«Cinquecento operai rischiano di perdere il loro lavoro a causa dell’Unione Europea e di una legislazione italiana troppo morbida per chi delocalizza. In Parlamento vogliamo portare alcune nostre proposte di legge per impedire che si possa delocalizzare o comunque chiudere così facilmente uno stabilimento con cinquecento operai. Il Governo del PD non ha saputo difendere questi lavoratori».
«Anche i sindacati hanno fallito, forse erano troppo impegnati a firmare appelli per l’antifascismo e a sostenere le scellerate politiche immigrazioniste per rendersi conto che la Embraco se ne sarebbe andata distruggendo la vita a cinquecento famiglie», concludono Marco Racca e Matteo Rossino.
 
Scritto da Clelia Ventimiglia

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