0.7 C
Torino
martedì, 10 Dicembre 2024

Arrestato per le buste esplosive ai magistrati torinesi: “Becero tentativo contro l’anarchia”

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

L’inchiesta dei carabinieri del Ros di Torino sulle buste esplosive inviate da due magistrati della procura subalpina «è un becero tentativo di colpire gli anarchici in quanto tali».

È quanto afferma, in una lettera dal carcere di Sassari diffusa dai siti internet di area antagonista, uno dei tre arrestati lo scorso 21 maggio.

«I tutori dell’ordine – si legge – devono per forza fornire una giustificazione, costruire moventi e attribuire responsabilità. I solerti investigatori hanno rivelato anche questa volta le loro doti creative e la loro frustrazione pescando nel mucchio, strumentalizzando miseramente intercettazioni e dialoghi della quotidianità, e aggrappandosi a qualsiasi appiglio pur di dare sostanza ad un nulla di fatto. Corrispondenze con i prigionieri e iniziative di solidarietà diventano i punti chiave su cui far leva per inquisire, e rappresentano il pretesto per inventarsi collegamenti e forzature». Le due buste, indirizzate ai pm Antonio Rinaudo e Roberto Sparagna, erano giunte al Palazzo di giustizia di Torino il 7 giugno 2017. Contenevano fili elettrici, polvere da sparo e una batteria, ed erano in grado di esplodere.

L’inchiesta riguarda l’invio di un plico analogo a Santi Consolo, all’epoca direttore del Dap.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano