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martedì, 22 Ottobre 2024

Appalti e tangenti: 43 arresti. Coinvolti Tatarella e Sozzani di Forza Italia

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Sono 43 le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri di Monza e dalla Guardia di Finanza di Varese. I destinatari politici, amministratori locali, imprenditori accusati a vario titolo di associazione a delinquere e corruzione. Tra questi è finito in carcere anche Pietro Tatarella, consigliere comunale di Milano e candidato alle Europee per Forza Italia e che solo domenica scorsa era a Torino per uno spettacolo di cabaret “Torinesi di Puglia” al teatro Colosseo in cui hanno sfilato i vertici piemontesi del partito, dal candidato governatore Alberto Cirio, a Daniela Ruffino, Paolo Zangrillo e Claudia Porchietto, impegnati a fine serata in volantinaggio di santini elettorali. Serata a cui era era presente anche Fabio Altitonante, sottosegretario Fi in Regione Lombardia altro destinatario delle misure cautelari.

A finire agli arresti anche il deputato azzurro Diego Sozzari che di Forza Italia è anche vicecoordinatore piemontese e ex presidente della provincia di Novara. Altro nome di spicco è quello di Gioacchino Caianello, l’ex coordinatoredel partito varesino, Caianiello era già stato accusato nel 2005 e poi condannato definitivamente nel 2017 a 3 anni per concussione, a seguito del rigetto del suo ricorso in Cassazione.

L’inchiesta, che ha portato a un totale di 95 indagati, è stata coordinata dal Procuratore Aggiunto e responsabile della Dda Alessandra Dolci e dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno ha portato a scoprire un’associazione di tipo mafioso, finalizzata a corruzione, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazioni per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abuso d’ufficio. Tra le azioni contestate anche un tentativo di corruzione al governatore della Lombardia Attilio Fontana, che nell’inchiesta è parte offesa da parte di Caianiello.

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