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venerdì, 15 Novembre 2024

Ambulanti contro la Tares, occupati i binari a Porta Susa: “Ci stanno uccidendo”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il mercato non si tocca. Più che uno slogan ormai è una parola d’ordine che rimbomba prima sotto le porte di Piero Fassino, in piazza Palazzo di Città, poi per le strade del centro. Più di duemila commercianti hanno manifestato contro la morte del banchi.
Nel mirino Fassino e le nuove tasse. Quelle per i rifiuti.«Vogliono mille euro al mese per l’immondizia a cui bisogna aggiungere il suolo pubblico e le altre tasse. Ci stanno strozzando». Sono esasperati.
Il corteo è partito dal mercato di Porta Palazzo, poi in via Milano dove le fila della manifestazione sin da subito si sono ingrossate. In testa un furgone, sopra il tettuccio un commerciante con il cappio al collo, una forca che rappresenta le tasse, le istituzioni che uccidono il commercio. Dietro un altro furgone con sopra una bara di cartone e la scritta: «Il Comune ci farà morire di tasse e politica».
«Il Comune ci ha impoverito», urlano. «Ora paghiamo 2800 euro all’anno di tasse per i rifiuti. Adesso la vogliono alzare a mille euro al mese. Come facciamo? Dobbiamo vivere – è esasperata Loredana Barbero, ambulante di corso Svizzera – ci vogliono far morire».
«Vogliono ci entri commerciali – è netta la denuncia di Loredana – è i centri commerciali sono gestiti dai partiti. E adesso cosa resta da fare? Ci uccidiamo come tanti altri imprenditori».
«Siamo qui – urlano due ambulanti di corso Racconigi – perché è un aumento eccessivo del 500% rispetto alle altre regioni, dove si paga 14-15 euro al metro quadro, a Torino 38 euro a metro quadro».
«Se non paghiamo – è arrabbiata Brunilde Lana, 65 anni, ambulante di Porta Palazzo – ci sequestrano la licenza per sessanta giorni e se non riusciamo a sanare il debito ce la tolgono definitivamente. È una cosa combinata: il Comune vuole prendersi tutte le commissioni e poi distribuirle come vuole per creare centri commerciali».

L’accusa che serpeggia nel corteo è un leitmotiv: il Comune vuole chiudere i mercati per creare centri commerciali. E la rabbia è tanta.
«Non è un aumento sopportabile. Per lo smaltimento dei rifiuti un banco di 20 metri quadri paga come un ristorante di 200 metri quadri. Ha senso? – dice Giuseppe Carnazza di piazza Bengasi – Nelle altre città si paga meno. Noi non chiediamo di non pagare ma di pagare il giusto. Il Comune è in difficoltà e i soldi servono per ingrassare loro».
«Sono figlio di ambulanti – continua – Dobbiamo tornare ai vecchi tempi in cui giornalmente di pagava il plateatico. Siamo indietro di vent’anni. Hanno creato un nucleo di polizia per controllare gli abusivi. Ne abbiamo una valanga e poi arriva il nucleo con prepotenza e controlla solo noi che siamo a posto».
Poi la protesta arriva alla stazione di Porta Susa e qui riescono a superare i cordoni della polizia dove durante il spingi spingi un uomo rimane contuso. La rabbia poi si riversa sui binari.
Vogliono che qualcuno li ascolti e questa tassa non venga aumentata.

 © RIPRODUZIONE RISERVATA

 
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