«Ho temuto per la vita di mia figlia». È la preoccupazione di una madre quella che, tra lacrime di gioia, affiora dalle parole di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente Kazako espulsa sei mesi fa dall’Italia con l’apparente indifferenza delle nostre autorità.
Ma la donna, atterrata nel primo pomeriggio su suolo nostrano dopo mesi di lavorio diplomatico da parte della Farnesina, sembra non voler fare recriminazioni e nel corso della conferenza stampa di oggi ha voluto solo ringraziare chi ha permesso il rimpatrio suo e della figlioletta di sei anni, Alua.
«Voglio ringraziare il ministro Emma Bonino e gli organi di informazione per essersi occupati del mio caso ed avermi consentito di tornare in Italia – ha spiegato tra la commozione generale la Shalabayeva – Sono felice, sono molto felice di essere in Italia. Grazie a tutti».
Dopo il via libera ottenuto due giorni fa dalle autorità kazake di Astana, che in questo modo hanno concesso finalmente la libertà di movimento e il rimpatrio in Italia alla moglie di Mukthar Ablyazov, è atterrato oggi alle 12.50 a Fiumicino l’aereo Lufthansa proveniente da Francoforte con a bordo Alma Shalabayeva e la piccola Alua.
Solo intorno alle 13.25, però, la donna ha lasciato l’aeroporto romano insieme ai suoi altri figli, che sorridevano commossi insieme alla madre di fronte al flash dei fotografi, e al suo avvocato D’Alessandro.
«Siamo contenti e commossi di questo rientro per noi è una giornata di grande felicità. Sono stati sei mesi di passione, abbiamo sofferto moltissimo per l’allontanamento», ha commentato il legale spiegando poi che per il momento la Shalabayeva resterà in Italia.
Grande soddisfazione anche per il ministro degli esteri Emma Bonino, che portando a casa questo risultato riesce anche a togliersi più di qualche sassolino dalla scarpa, sottolineando ancora una volta quanto la Farnesina sia completamente estranea allo spiacevolissimo pasticcio diplomatico (tutto all’italiana direbbe qualcuno) che ha portato all’immotivata espulsione della moglie del dissidente kazako e della figlioletta.
«La legge italiana, per giusta o sbagliata che sia, come tutte le leggi dei paesi europei affida il controllo del territorio al ministero degli Interni: punto. La Farnesina come altrove viene richiesta solo se trattasi di diplomatici accreditati», ha spiegato infatti il ministro degli esteri Emma Bonino.
Alessandra Del Zotto
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